Audizione de ilFiltro.it al Consiglio Nazionale degli Utenti

Michele Crudele, direttore del portale ilFiltro.it dell’Associazione Centro ELIS, è stato convocato oggi in audizione al Consiglio Nazionale degli Utenti dell’AGCOM in relazione al contributo inviato per la Consultazione pubblica per l’attivazione automatica dei filtri nei collegamenti in rete destinati ai minori.

Nella sua relazione a commento del contributo scritto, ha sottolineato questi punti:

  • “Il meglio è nemico del bene”: non pretendiamo di ottenere subito tutto, perché rischiamo di non riuscire a valicare le ragionevoli resistenze degli ISP che non sono enti di beneficenza, ma aziende orientate al profitto.
  • L’esperienza di venti anni fa del Codice di autoregolamentazione “Internet e minori”, alla cui redazione abbiamo partecipato, non è stata positiva perché gli ISP non presero iniziative al riguardo non avendo obblighi giuridici.
  • Avere una norma è quindi importante, ma se la richiesta nei confronti degli ISP è troppo onerosa, non funzionerà. D’altronde sono già passati molti mesi dalla legge del 2020 e non abbiamo ancora nulla.
  • Cominciamo subito con il filtraggio DNS, utilizzando servizi internazionali affermati, come spiegato nel contributo inviato, senza pretendere che l’Autorità definisca criteri di classificazione di contenuti. L’Autorità può identificare alcuni di questi servizi, tra i quali gli ISP possono scegliere: devono però poterne proporre di alternativi, da valutare.
  • Il fatto che sia possibile aggirare questo sistema di filtraggio non è un problema: tutte le protezioni fisiche si possono aggirare e quindi anche quelle digitali, più o meno facilmente. I genitori hanno un ruolo formativo verso i figli per far loro capire l’importanza di evitare i rischi con i mezzi opportuni.
  • Cominciamo con imporre subito che nei nuovi contratti per le connessioni cablate sia necessario scegliere se attivare o no il filtro DNS facendo anche decidere le categorie da bloccare. Dopo tre mesi, l’Autorità e gli ISP potranno fare un’analisi dell’andamento, per capire quanti utenti l’hanno attivata. In questo modo gli ISP potranno dimensionare i loro servizi di filtraggio in modo graduale, preparandosi al passaggio successivo dedicato a tutti i contratti esistenti. Sarà utile anche fare inchieste sull’accettazione e l’utilizzo del sistema da parte dei nuovi utenti.
  • Deve essere sempre possibile attivare un sistema di “biblioteca di casa” (walled garden), cioè navigazione ristretta a un elenco di siti definiti dal genitore.
  • Gli ISP devono poter aggiungere ulteriori servizi a pagamento a quelli essenziali di filtraggio DNS.
  • Per i contratti dei telefoni mobili ci sono già offerte specifiche per i minori con sistemi di protezione: si può imporre che tutti gli ISP abbiano un’offerta al riguardo, con un costo paragonabile a quella standard per maggiorenni.
  • Ribadiamo che non c’è assolutamente nessun problema di “censura” o limitazione di libertà o violazione delle norme europee su Open Internet: il filtro è totalmente disattivabile in qualsiasi momento da un maggiorenne.