Archivio documenti e siti sulla protezione dei minori in rete
Archivio libri
Renato Laurita, Minori in rete: come proteggerli dai pericoli del Web, Mondadori Informatica, 2004, pp. 160 - € 14,80 ISBN 88-04-53732-9 Dedica ampio spazio a una spiegazione elementare e utile di Internet e delle sue risorse, partendo dal presupposto che per difendersi bisogna conoscere. L'ultima parte è dedicata a Doralice, sistema di protezione sul CD allegato al libro.
Digital Kids: Guida ai migliori siti web, cd-rom e videogiochi per bambini e ragazzi Raffaello Cortina Editore, 2001, pp. 304 - € 12,39 - ISBN 88-7078-709-5 Ottima rassegna di siti, utilissima per impostare la biblioteca di casa
Internet in famiglia. Guida per bambini e genitori Mondadori Informatica, 2001, pp. 214 - € 7,70 - ISBN 88-8331-292-9 Buona guida introduttiva a Internet con elenchi di siti adatti alla famiglia. Buona parte del libro sono immagini di pagine Internet per cui il testo complessivo risulta abbastanza breve e di facile lettura.
Archivio di documenti e siti
Angel Rodríguez Luño: L'etica di Internet - Studi Cattolici, settembre 2009
Giacomo Samek Lodovici: PORNOGRAFIA, PEDOFILIA E RUOLI EDUCATIVI
Cresce il dovere di vigilanza sulla frontiera del web - Avvenire, 12 novembre 2009
Infatti, secondo molti ricercatori esiste una possibile (anche se non necessaria) progressione diretta dal consumo di pornografia di adulti al consumo di pedopornografia, beninteso quando il consumo della prima è abituale e costante.
Quando una persona diventa dipendente dalla pornografia avverte il bisogno di materiale sempre più esplicito e 'forte', a volte deviante: un po' - prosegue il rapporto - come avviene al tossicodipendente che ha progressivamente bisogno di aumentare le dosi o la tipologia delle sostanze stupefacenti. E questa logica psicologica può, beninteso non sempre, portare fino alla pedopornografia. Inoltre, Robert Peters (l'autore del rapporto), osserva che i fruitori di pornografia, a lungo andare - sottolineiamolo di nuovo - tendono a emulare i comportamenti visti nelle immagini: qualche volta arrivano persino alla pedofilia se hanno visto immagini e pratiche riguardanti i bambini. Anche perché - aggiungiamo noi, sulla scorta di un grande della filosofia morale greca come Aristotele - sollecitando e assecondando certi desideri, si finisce per ottundere la propria coscienza morale, a cui sembra bene ciò che invece è male, persino la pedofilia. È un po' quello che avviene a chi è fisicamente ammalato, per esempio gravemente febbricitante, che percepisce i sapori falsati, e avverte caldo oppure freddo anche quando la temperatura è gradevole.
Ancora, è vero che è molto difficile che un ragazzino visioni siti pedofili, ma, studiando i casi giunti in tribunale, Peters si è imbattuto in molteplici esempi di sfruttamento sessuale di minori in cui l'adulto aveva fornito pornografia di adulti al minore come 'strategia di preparazione', per desensibilizzare le sue remore morali e psicologiche verso le pratiche erotiche, per stimolarlo a scattarsi e ad inviare delle fotografie oscene, fino a riuscire a convincerlo a concedersi. Come scrive anche il sito della Polizia postale italiana, pedofili e molestatori di bambini approfittano della curiosità verso il sesso dei preadolescenti e degli adolescenti inviando materiale pedopornografico, ma inizialmente anche solo pornografico, per ridurre le loro inibizioni a parlare di sesso e per convincerli della 'naturalezza' dei rapporti sessuali tra adulti e bambini. Il rapporto di Peters contiene un'appendice con più di cento pagine proprio con casi giudiziari e con articoli riguardanti esempi di applicazione di questo metodo di 'preparazione' dei minori. Insomma, bisogna sollecitare i genitori a vigilare moltissimo sull'uso di internet da parte dei figli. Ecco perché bisogna vietare e contrastare con ogni possibile rigore il consumo di pornografia ai minori, perché un'educazione permissiva li espone a grandi rischi, non solo per la loro moralità: come abbiamo detto, essi rischiano di essere adescati da individui infami. Dunque, non bisogna demonizzare uno strumento straordinario e preziosissimo come internet, ma bisogna richiamare energicamente i genitori a un dovere di custodia. In tal senso, può essere utile tenere il computer in un luogo in vista della casa. Inoltre, sono molto utili (anche se non perfetti) diversi filtri, alcuni dei quali scaricabili gratuitamente. Il portale www.ilfiltro.it ne indica e ne ha testati diversi.
Ragazzi connessi. I pre-adolescenti italiani e i nuovi media - Save the Children Italia e CREMIT dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Dicembre 2008
- I media fanno parte della normalità dei nostri ragazzi. Si tratta di un dato né rassicurante, né apocalittico: è più semplicemente un’indicazione di metodo per chi educa.
- Il problema non sono i media, ma le pratiche. Gli adolescenti non sono più trasgressivi perché hanno il cellulare; piuttosto il cellulare crea le condizioni perché le loro pratiche, trasgressive o meno, si esprimano. Smettiamo di mettere sotto processo i media e spostiamo la nostra attenzione sull’intero sistema che li lega alle pratiche dei soggetti: solo le pratiche consentono di collocare i media dentro i loro quadri d’uso
- Le responsabilità vere sono degli adulti. Responsabilità culturali: le rappresentazioni degli adulti incidono sulla formazione delle rappresentazioni dei più giovani; le culture giovanili sono in qualche modo il riflesso di quanto le culture adulte elaborano e fanno circolare. Responsabilità educative: il permanere di forti preoccupazioni, il prevalere di rappresentazioni negative, suggeriscono il funzionamento di un dispositivo che associa la mancanza di conoscenze certe (ho paura di quel che non conosco) all’incapacità o all’impossibilità della presenza educativa (ho paura perché so di non controllare).
Internet, saperi, informazione, democrazia globale - Forum dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, 17 maggio 2008
Pedofilia? C'è il walled garden - Il Domenicale, 29 aprile 2006
Get I.T. safe report - NCH, 2006
Navigazione sicura per i minori: da che cosa difendersi e in che modo - ICT Security, Ottobre 2005
Filtri e sistemi di protezione in Rete per i minori - Convegno Internet e bambini - un "Veliero" per la navigazione protetta a scuola, Auditorium Polo Didattico, Roma, 19 maggio 2005
Il rapido sviluppo - Lettera apostolica di Giovanni Paolo II ai responsabili delle comunicazioni sociali, 24 gennaio 2005
Da che cosa difendersi e in che modo - Convegno "Internet e Minori, Internet e Valori". Quali strategie per la sicurezza della Rete?, 13 dicembre 2004, Ministero delle Comunicazioni
Minori nella rete. Terzo Rapporto di Stop-It sulla Pedo-pornografia online - STOP-IT Save the children, Marzo 2006
Child Internet Risk Perception: Ricerca sulla percezione dei rischi di navigazione in Internet da parte dei Minori - International Crime Analysis Association, Aprile 2004
Internet e adolescenti: vantaggi e inganni - Corso IPE – Suor Orsola Benincasa “Orientamento e studio nell’adolescenza” – 1° giugno 2004
Educare o informare? Internet: il troppo stroppia - Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede, febbraio 2004
La Chiesa e Internet - Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, 22 febbraio 2002
Etica in Internet - Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, 22 febbraio 2002
La tua famiglia e il ciberspazio - Vescovi cattolici degli Stati Uniti, 16 giugno 2000
Technological limits of parental control over the Internet - Ethicomp 99, Roma 6-8/10/99
I rapporti Eurispes - Telefono Azzurro
Indagine conoscitiva 2011 sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Dicembre 2011
Il 46,1% dei ragazzi legge di meno da quando utilizza Internet, il 21% sta meno all’aria aperta, il 14,3% parla meno con i genitori e il 9,8% vede meno i suoi amici. Tra i 12 e i 15 anni il 42,5% controlla continuamente la posta elettronica o Facebook sperando che qualcuno gli abbia inviato un messaggio. Il 34,3% dei ragazzi usa Internet per non pensare e per sentirsi meglio. Il 19,5% si sente irrequieto, nervoso e triste quando non può accedere alla Rete e il 17,2%, ha cercato di ridurre l’uso di Internet senza riuscirci.
Ma nonostante l’amore per le tecnologie, il 75% dei giovani ama parlare delle cose importanti di persona.
Indagine conoscitiva 2010 sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Dicembre 2010
Da quest'anno il consueto rapporto nazionale cambia nome e diventa indagine conoscitiva e mette in evidenza che il discorso sui pericoli di Internet continua ad essere centrato su pedopornografia e rischi di adescamento, mentre si sottovalutano le questioni relative alla salute mentale, allo sviluppo cognitivo, emozionale e relazionale, dimenticando quanto questi aspetti siano strettamente correlati con lo sviluppo fisico. Solo il 14,4% del campione riferisce di navigare con i genitori: il 40,4% naviga da solo e l’11,7% con gli amici. Ciò significa che i bambini sono generalmente privi di controllo da parte degli adulti anche quando usano mezzi di comunicazione potenzialmente insidiosi per i più piccoli. In aumento la quota di bambini che guarda filmati da YouTube (a riprova della crescita travolgente del sito) – erano 54,7% nel 2009, percentuale salita al 67,8% nel 2010.
I social network attraggono anche i bambini dai 7 agli 11 anni, che navigando su Internet li usano nel 42% dei casi, mentre utilizzano il telefonino per la navigazione su Internet il 23,1% rispetto all’8,5% del 2007, al 12,8% del 2008 e al 20,3% dello scorso anno.
Il 14,8% dei ragazzi cerca/scarica materiali proibiti/vietati.
10° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Novembre 2009
Dalla ricerca del 2008 di Telefono Azzurro ed Eurispes risulta che il 62,5% dei bambini (70,2% femmine, 54,5% maschi) considera fastidioso vedere sesso o nudo in TV il che dimostra che molti minori ormai sono poco sensibili alla pornografia.
Metà dei bambini che usano Internet hanno iniziato tra i 6 e gli 8 anni. L'attività più frequente (55,9% dei più piccoli) è scaricare musica, giochi e filmati.
Il 90% degli adolescenti usa Internet e l'attività più diffusa è cercare informazioni, seguita da guardare YouTube e usare la chat. Una grande maggioranza trascorre il proprio tempo libero davanti al computer, mentre non legge più i fumetti, né si dedica a musica o arte o volontariato.
Risulta quindi un quadro per cui i genitori devono dedicare tempo per capire l'interazione dei propri figli con Internet, in modo da difenderli dai pericoli e trarne tutto il beneficio possibile.
9° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Novembre 2008
- Le caratteristiche della Rete sono contraddittorie. Se da un lato è lo spazio dello scambio, della conoscenza, dell’incontro, dall’altro rischia di essere un luogo di solitudine, di persone che sole stanno davanti al proprio pc o al display del telefonino. La si potrebbe definire una forma di “socializzazione solitaria”. Consapevoli del fatto che i propri genitori non capiscono bene o non conoscono affatto l’utilizzo di Internet, i giovani trovano in esso uno spazio “a prova di adulto”. Ciò fa sì che l’utilizzo delle tecnologie tracci, all’interno delle mura domestiche, una sorta di “zona franca” il cui accesso ai genitori è spesso precluso.
- D’altra parte, è anche vero che i nuovi media e la Rete hanno creato e continuano a forgiare una nuova leva di cittadini. Se Internet è il luogo della comunicazione globale e democratica è pure vero che i più giovani trovano altre modalità rispetto al passato di rappresentarsi, di confrontarsi, di esprimere le proprie opinioni e la propria personalità.
- Quello che occorre riattivare sono i comportamenti fuori dal coro, intesi come la capacità di elevarsi da una certa propensione all’omologazione. È necessario che siano gli adulti, intesi in una concezione più ampia come le Istituzioni, la politica, il corpo sociale ad appropriarsi di nuove conoscenze e dotarsi degli strumenti più adatti per aprire il dialogo con le nuove generazioni.
8° rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Novembre 2007
Un adolescente su tre passa più di 4 ore al giorno al cellulare (del quale il 42,7% dichiara di non poter fare a meno), mentre un bambino su dieci ne trascorre altrettante davanti alla TV. I ragazzi fanno tutto questo senza la supervisione di un adulto. Gli adolescenti intervistati possono guardare la TV incontrollati nel 64% dei casi, il 50% di loro sta su Internet senza interferenze dei genitori e al 56% non viene neanche chiesto che uso ne fa, come anche a un bambino su tre.
7° rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza - Eurispes e Telefono Azzurro, Dicembre 2006