Safer Internet Day 2023

Anche quest’anno si celebra oggi in molte parti del mondo la giornata per la sicurezza in rete, istituita dalla Commissione Europea per far riflettere i giovani sulle opportunità dell’uso di Internet condizionate dalle situazioni di rischio che però possono essere quasi sempre evitate.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, insieme al Direttore della Polizia Postale, al Garante per l’infanzia e altri relatori, parlano in diretta dalle 9:30 alle 13:00 sul canale YouTube del Ministero.

Alla base delle riflessioni della giornata, i dati della ricerca realizzata da “Generazioni Connesse” sulla quantità e sulla qualità delle ore passate in Rete dalle ragazze e dai ragazzi in Italia, che ha coinvolto quasi 3.500 studentesse e studenti delle Scuole secondarie di I e II grado.

Lo svago è ciò che porta i più giovani sui social network. Ma in tantissimi hanno ricreato sulle piattaforme una sorta di microcosmo digitale. Tra chi usa Internet per informarsi, 4 su 10 lo fanno attraverso il feed social, mentre solo 1 su 4 si orienta principalmente verso i siti di news.

È già molto diffuso l’uso dell’Intelligenza Artificiale: ben 2 su 3 la usano per generare contenuti, dando fiducia all’algoritmo senza sapere come funziona.

Rispetto agli anni passati nella pandemia, c’è una diminuzione di coloro che affermano di essere connessi oltre 5 ore al giorno: oggi sono il 47%, contro il 54% del 2022 e il 77% del 2021.

I tre argomenti principali che gli studenti vorrebbero maggiormente approfondire a scuola tramite l’Educazione digitale sono: come evitare di stare troppo tempo online, la difesa della propria privacy e la capacità di riconoscere le fake news anche perché il 40% di loro usa le reti sociali come fonte primaria mentre solo il 25% usa i siti specializzati di notizie.

L’80% degli intervistati accetta di buon grado che siti web e piattaforme possano influenzare il loro modo di conoscere il mondo: il 38% fortemente d’accordo, il 45% è tendenzialmente d’accordo, mentre solo il 18% si mostra scettico.

Fonte: Ministero dell’Istruzione e del Merito