Notizie pubblicate dal 2006 al 2010

Il governo inglese vuole bloccare la pornografia su Internet

21/12/2010

Il governo di David Cameron ha cominciato una battaglia per impedire del tutto la visione di siti pornografici dal computer di casa a meno che non sia fatta esplicita richiesta da parte di un adulto. Lo scopo è impedire la prematura “sessualizzazione” dei bambini (uno su tre a 10 anni ha già visto immagini esplicite in rete), coinvolgendo i più importanti fornitori di telecomuncazioni britannici che affronteranno il problema con il Ministro delle comunicazioni Ed Vaizey. Poiché il parental control è insufficiente, la proposta del governo è di bloccare i siti pornografici alla fonte e introdurre la possibilità, per gli adulti, di richiedere l’accesso.
«È una questione molto seria – ha detto il ministro britannico delle comunicazioni – mi auguro che gli internet provider forniscano delle soluzioni evitando a noi di creare una legge ad hoc». «Oggi la pornografia su internet è una questione che riguarda la salute mentale perchè sappiamo i danni che può creare», ha detto la presidente di Safermedia Miranda Suit citando il caso dei due fratellini di Sheffield, 11 e 12 anni, condannati a cinque anni di reclusione per aver picchiato, torturato, minacciato di uccidere e costretto a fare sesso tra di loro due bambini che avevano 9 e 11 anni. Durante il processo era emerso che i due fratelli violenti venivano da famiglie disastrate e avevano accesso a siti pornografici.

In prima superiore si naviga da soli su Internet

12/11/2010

Non è una sorpresa il risultato dell’indagine condotto dalla Provincia di Bologna, Corecom e Difensore civico regionale su 508 studenti di prima e secondo anno di istituti secondari di II grado bolognesi. Il 94% dei ragazzi naviga da solo e il 47% ha la connessione direttamente dalla propria stanza. Un terzo degli intervistati usa Internet per parlare con sconosciuti. Il 60% di questi manda foto e numero di telefono e il 50% è disponibile a un contatto diretto. Il 62% dei genitori ignora come i propri figli usino Internet.

Un opuscolo del garante della privacy per difendere alunni, docenti e genitori

09/11/2010

In un semplice opuscolo, il garante della privacy elenca cosa si può e cosa non si può fare nelle scuole, in relazione all’uso di telefonini, telecamere, ecc. e alla diffusione di dati relativi agli alunni. Emerge un criterio generale di buon senso, che limita la diffusione di immagini e informazioni all’ambito della classe, della scuola o degli amici, senza estenderlo a tutti su Internet, a tutela degli studenti, ma anche dei docenti e dei genitori.

Il 40% dei bambini naviga su Internet prima dei 10 anni

09/11/2010

People, società di ricerche di mercato di Milano, con il contributo di Google, Vodafone Italia e Fondazione Ugo Bordoni ha realizzato nel secondo semestre 2010 un’indagine per Terre des Hommes sul rapporto dei bambini con i media.
Tra i risultati più significativi:
  • Il 40% dei bambini inizia a navigare su Internet prima dei 10 anni, il 60% dopo
  • Ci si iscrive ai social network molto prima dell’età minima (13 anni per Facebook) e il 16% lo ha fatto prima dei 10 anni.
  • Il 30% usa già il cellulare prima dei 10 anni.
  • Internet: il 78% lo usa per la scuola (ricerche e materiale di studio)
  • Computer condiviso con il resto della famiglia: 69%
  • Computer collocato in camera dei ragazzi: 35%
  • Computer in salotto/soggiorno: 36%
  • Social network: 85% usa Facebook, 24% Messenger

Attività del portale sulla difesa dei minori online

02/11/2010

Nella sezione “Test” del portale ilFiltro.it sono state pubblicate le valutazioni delle ultime versioni di alcuni sistemi di parental control. Leggere le avvertenze in testa alla pagina dei test. Nelle prossime settimane saranno aggiunte ulteriori informazioni e aggiornate alcune sezioni del portale.Nell’ambito del Congresso Nazionale AICA 2010 a L’Aquila a fine settembre, Michele Crudele ha presentato i risultati delle due ediizioni del corso di educazione alla legalità informatica con un interessante confronto tra l’esperienza in Sicilia e quella a Roma. L’articolo è pubblicato nella sezione “Progetti di formazione” del portale.

I risultati dell’indagine EU Kids Online

21/10/2010

EU Kids Online ha condotto una ricerca finanziata dal Safer Internet Programme della Commissione Europea, intervistando oltre 23.000 ragazzi tra i 9 e i 16 anni in 25 Paesi europei. Tra gli altri risultati, emerge che il 12% dichiara di essere stato infastidito o turbato da qualcosa visto su Internet: i tre quarti di questi hanno tra 9 e 10 anni. Il 41% dei genitori i cui figli dichiarano di aver visto immagini a sfondo sessuale, esclude che i propri ragazzi si siano imbattuti in simili situazioni. In Italia la percentuale sale al 58% e risulta la più alta tra tutti i paesi.
Il 48% (59% in Italia) dei ragazzi usa Internet da camera propria e il 31% (9% in Italia) da un telefono cellulare.
L’età media del primo accesso a Internet in Italia è 10 anni, mentre si abbassa a 7 in Svezia.
In Italia il 93% dei ragazzi usa Internet almeno una volta a settimana e il 14% di quelli tra 11 e 16 anni dichiara di aver sperimentato abbastanza spesso o molto spesso esperienze connesse a un uso eccessivo di Internet.
Il 57% dei ragazzi italiani ha un profilo pubblico su un sito di social networking (Facebook o altri).
Il rapporto afferma che “i rischi sessuali – ovvero la visione e la ricezione online di messaggi o immagini a sfondo sessuale – sono i più diffusi ma solo in rari casi condizionano negativamente le esperienze dei ragazzi”. È certamente discutibile la valutazione sulla mancanza di condizionamento che non può essere rilevata direttamente dal ragazzo al momento dell’intervista, ma si manifesta a medio e lungo termine in una crescita poco armonica dei rapporti interpersonali, condizionati da una visione dell’amore con un ragazzo o una ragazza fortemente orientata al sesso.

Pubblicate le nuove valutazioni dei sistemi di parental control

04/10/2010

Nella sezione Test dei filtri sono state pubblicate le valutazioni delle ultime versioni di alcuni sistemi di parental control. Leggere le avvertenze in testa alla pagina dei test.

Può un genitore vigilare sulla navigazione del figlio in rete?

15/09/2010

Partendo dalla notizia di una mamma denunciata dal figlio sedicenne per essersi intromessa nella sua attività in rete, il Corriere della Sera riporta alcuni commenti.
«Non ci è mai successo che qualche ragazzo abbia protestato perché il genitore è stato eccessivamente invasivo – racconta Nunzia Ciardi, dirigente della Polizia -. Ci telefonano i genitori, invece. Chiedono cosa fare per essere tranquilli sulla navigazione del figlio, oppure come aiutare il ragazzo che vedono preoccupato o al quale arrivano messaggi strani».
In linea generale, al figlio maggiorenne viene riconosciuta la tutela piena della privacy, mentre il minorenne è soggetto a una serie di limitazioni. Ma non basta. Il terreno giuridico è ancora inesplorato e la materia complessa: «Manca la consapevolezza, proprio da parte del sistema giuridico, non solo italiano, del fatto che ormai quella tra maggiorenne e minorenne è una distinzione rozza – spiega Franco Pizzetti, Garante per la privacy -. Una distinzione che non soddisfa tutta la gamma diversa di situazioni che si possono determinare soprattutto rispetto alla protezione dei dati».
Quali valori entrano in conflitto, dunque? «Da una parte la personalità del ragazzo, il quale man mano che cresce, e anche prima di diventare maggiorenne, acquisisce un diritto a essere rispettato nella sua dignità e nella sua riservatezza – risponde il Garante -. Dall’altro, il dovere del genitore di trattare il figlio per ciò che egli è nei diversi stadi della vita, man mano che cresce. Non si può trattare il figlio come un bambino di due anni fino ai 17 anni e 11 mesi e poi come un uomo compiuto al giungere del diciottesimo anno. E anche relativamente all’approccio ai social networks, il comportamento e la capacità dei ragazzi cambiano di anno in anno, fino ad arrivare alla piena responsabilità giuridica. E i comportamenti dei genitori dovrebbero adeguarsi a questi cambiamenti».
Ma, allora, quando scatta la responsabilità del genitore per mancata vigilanza sul figlio e trascuratezza dei suoi doveri genitoriali? «Su questo, i Garanti europei si sono affannati a dare indicazioni, suggerimenti, consigli – dice Pizzetti -. Ma dal punto di vista strettamente giuridico non possiamo introdurre innovazioni rispetto all’ordinamento esistente». I principi da rispettare, dunque? «Necessità, non eccedenza del dato raccolto nei confronto del figlio e pertinenza -. Detto in altri termini: era proprio necessario questo dato (cioè quella informazione, o per esempio quella foto, acquisita dal genitore, ndr) per svolgere quella determinata attività genitoriale? È pertinente, cioè è stato raccolto un dato che riguarda effettivamente l’attività genitoriale che bisogna svolgere? È non eccedente: non c’è stato un eccesso di raccolta dei dati, quando ne bastavano altri?». Per sbrogliare meglio la matassa, bisognerà forse attendere che anche in Italia un giudice sia chiamato a pronunciarsi su un «casus belli». Nel frattempo, non sembra sconveniente seguire il consiglio di Nunzia Ciardi: «Essere amici dei propri figli non è una cattiva idea, neppure su Facebook».

Internet in famiglia: convegno al Fiuggi Family Festival il 26 luglio

17/07/2010

Lunedì 26 luglio 2010 dalle 10:30 alle 13 al Fiuggi Family Festival presso la Fonte di Bonifacio VIII si svolgerà il convegno “Science day: Internet in famiglia” a cura dell’Istituto di Informatica e Telematica Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Gli adolescenti vivono immersi nel digitale, ma genitori e insegnanti faticano a stare al passo coi tempi, con il diffuso timore di sentirsi inadeguati nell’affrontare il tema delle nuove tecnologie assieme ai giovani. “Science Day” ha l’obiettivo di illustrare i vari aspetti di Internet in chiave divulgativa, per capire cosa sono i social network e perché sono frequentati da milioni di persone.
Il programma prevede:
  • Internet: ma come funziona? – Maurizio Martinelli, IIT-CNR
  • Social network: un mondo misterioso – Fabrizio Silvestri, ISTI-CNR
  • I cellulari di nuova generazione: opportunità e pericoli – Fabio Martinelli/Gabriele Costa, IIT-CNR
  • I nostri ragazzi, “Nativi digitali” – Stefania Fabbri, IIT-CNR

La partecipazione è gratuita. È consigliabile registrarsi sul sito del Fiuggi Family Festival.

Chiamata di emergenza su Facebook per abusi e violenze

12/07/2010

Il Child Exploitation and Online Protection (CEOP) Centre nel Regno Unito ha reso disponibile su Facebook un’applicazione che permette di contattare la rete di protezione dei minori della polizia britannica. Il sistema consente anche un accesso facilitato alle pagine di Facebook sulla protezione personale.

Genitori, figli e Facebook

02/07/2010

Trend Micro ha commissionato una ricerca ad A&F Research su un campione rappresentativo di ragazzi tra 8 e 16 anni e genitori con figli della stessa fascia di età, con il fine di analizzare il livello di consapevolezza dei rischi dell’esposizione di dati personali nei social networks come Facebook. Solo il 30% dei genitori e il 40% dei figli sa impostarne le regole di privacy, ma papà e mamme sono preoccupate dei loro figli in rete (4,38 su 5 in una scala di importanza fino ai 10 anni).
Tra i ragazzi è molto forte la convinzione (8,3 su 10 nella scala di importanza) che “i genitori si fidano dei miei comportamenti online”. I maggiori di 10 anni navigano prevalentemente da soli (più dell’80%) o in compagnia di coetanei (circa il 50%).
Soprattutto gli adolescenti vogliono utilizzare al massimo Internet per avere relazioni con altri e più del 40% condivide dettagli sulla propria vita personale e sociale, fino a pubblicare anche foto e video di scherzi e bravate, in buona parte convinti che i genitori non approverebbero questi comportamenti. Sono anche convinti di “poter cancellare qualsiasi cosa pubblicata online” e di “potersi rendere anonimi online”. Come è noto, entrambe le convinzioni sono fallaci.

Approvato il dominio .xxx per siti per adulti

26/06/2010

Dopo diversi rifiuti, ICANN ha approvato la nascita del dominio .xxx per indicare siti per adulti. Anche se la decisione deve essere ratificata, sembra ormai in via di conclusione il lungo dibattito sull’opportunità di riservare un dominio ai siti pornografici. È abbastanza evidente che questa è un’opportunità commerciale per i fornitori di contenuti per adulti ma non costituisce una tutela per i bambini. Solamente se le regolamentazioni nazionali obbligheranno i siti pornografici a cambiare estensione verso .xxx sarà possibile una maggiore tutela dei minori, semplicemente bloccando per loro tutto il dominio .xxx

Nel mese di giugno test di valutazione dei programmi di parental control

01/06/2010

Durante il mese di giugno il portale www.ilFiltro.it effettuerà i test di valutazione delle versioni attuali dei programmi di parental control. Le aziende interessate possono inviare ad Associazione Centro ELIS – ilFiltro.it, via Sandro Sandri 71 – 00159 Roma una copia completa del proprio software, oppure inviare ad associazione@elis.org i codici di attivazione per programmi da scaricare da rete.
I test saranno effettuati su un portatile recentemente acquistato con Windows 7 Home Premium versione 64 bit, dotato di antivirus Microsoft Security Essentials e Windows Defender, per riprodurre un ambiente tipico familiare attuale.

Che cosa cercano su Internet i bambini

14/05/2010

Secondo la Symantec, produttrice della famiglia di programmi Norton, la classifica delle parole più cercate nel 2009 su Internet dai bambini (basata su coloro che usano OnlineFamily.Norton) è la seguente:

Maschi – Femmine

  1. Youtube – Youtube
  2. Google – Google
  3. Facebook – Facebook
  4. Sex – Taylor Swift
  5. Porn – Sex
  6. eBay – Youtube.com
  7. Yahoo – Party in the USA
  8. Youtube.com – Miley Cyrus
  9. Wikipedia – Yahoo
  10. MySpace – MySpace

Emerge chiaramente la dominanza di YouTube scritto in modo diverso, ma è preoccupante la posizione in classifica delle ricerche di materiale osceno. Senza un filtro famiglia il risultato è molto esplicito.

YouTube e la protezione dei minori

14/05/2010

YouTube ha potenziato negli ultimi tempi i sistemi di segnalazione di abusi e le indicazioni per evitare contenuti dannosi ai minori. Mentre già da tempo ha bandito la pornografia esplicita, continua ad ospitare filmati non adatti ai bambini, anche in forma di animazioni da videogiochi. Una difesa, sia pure non efficace al 100%, è attivare la “Modalità di protezione” che si trova in fondo a ogni pagina di filmati di YouTube. Si può anche bloccarne l’impostazione, se si accede a un’identità YouTube con password: si esce poi dalla propria identità e si lascia navigare il bambino con una protezione in più, non disattivabile, che vale però solo per quel browser.

Apple non vuole pornografia sugli iPhone

22/04/2010

Steve Jobs, a capo di Apple, ha scritto a un suo cliente: “Crediamo di avere una responsabilità morale di dover tenere fuori dagli iPhone la pornografia”. È una spiegazione del perché alcune applicazioni per quel telefono mobile sono state rifiutate dai gestori dell’App Store. Certamente questa saggia politica non impedisce del tutto l’accesso a risorse pornografiche, posto che tramite un iPhone si può navigare su qualsiasi sito Internet, ma ciò non toglie che l’impostazione di fondo sia un chiaro segno di rifiuto della pornografia come leva di mercato. Questo atteggiamento contribuisce alla tutela dei minori.

Messaggio del Presidente della Repubblica sul rispetto dell’immagine della donna

15/04/2010

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del convegno “Donne in Tv e nei media: un nuovo corso per l’immagine femminile”, ha inviato al Presidente del Comitato per le Pari Opportunità, Mirella Ferlazzo, un messaggio di apprezzamento per l’iniziativa:
Mi fa piacere rinnovarvi l’augurio di riuscire a raggiungere un obiettivo che -come sapete- condivido. Mi riferisco al rispetto che le donne devono esigere in ogni ambito: nella famiglia, nella scuola, sul luogo di lavoro, in politica. E’ questo il richiamo che ho rivolto in occasione della cerimonia dell’8 marzo di quest’anno al Quirinale dedicato alle donne di domani, sollecitando le adolescenti che si apprestano ad entrare nell’età adulta a esigere il rispetto della loro dignità di donne. L’impegno a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, contenuto nell’articolo 3 della nostra Costituzione, così come la richiesta rivolta dall’articolo 117 alle leggi regionali di rimuovere ogni ostacolo che impedisce la piena parità tra donne e uomini, si riferiscono ovviamente anche al diritto ad ottenere uguale rispetto e dignità per i cittadini di entrambi i sessi. E’ evidente che la comunicazione di un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo offende profondamente la dignità delle donne italiane. Non solo: questo stile di comunicazione nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi. Non intendo entrare nel merito degli strumenti pratici da voi proposti, ma è certamente importante che si ponga un argine a questo dilagare della tendenza alla sottovalutazione o all’aperto disprezzo della dignità femminile, educando fin dall’infanzia i giovani al rispetto delle donne, le ragazze a pretenderlo e ancor di più i ragazzi a esprimerlo.

Curare i bambini con Google può far male

13/04/2010

L’agenzia DIRE – Notiziario Minori riporta uno studio dell’Università di Nottingham sui siti britannici, dal quale risulta che solo il 40% delle fonti Internet riporta informazioni corrette sulle cure per i bambini. I ricercatori hanno cercato informazioni su 5 malattie comuni, dai problemi dell’allattamento al seno all’autismo, trovando che solo 200 dei 500 siti visitati avevano suggerimenti scientificamente validi. L’11% per cento dei siti dava informazioni sbagliate totalmente, e solo il 39% la risposta giusta.
XIV giornata dei bambini vittime10/03/2010
Dal 25 aprile alla prima domenica di maggio l’Associazione Meter onlus (di don Fortunato Di Noto) celebra la Giornata dei Bambini Vittime giunta alla sua XIV edizione.
Il tema di quest’anno è “Povertà e Minori. responsabilità condivise”. Ogni privazione è negazione e riduzione alla povertà ed espone i minori allo sfruttamento. I minori non sono oggetti o mercanzia ma persone da amare, rispettare e tutelare. Contro questa logica, sotto gli occhi di tutti, tutti possiamo operare di più e meglio.

Safer Internet Day: una ricerca di Save the Children sui comportamenti dei minori italiani su Internet in relazione alla sessualità

11/02/2010

“Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani” è una ricerca di Save the Children e Adiconsum pubblicata in occasione del Safer Internet Day, il 9 febbraio 2010.
Nella rete i giovani pre-adolescenti e adolescenti italiani portano tutto il loro mondo, a 360 gradi. Dunque non solo amici e amicizia, intrattenimento e relax, informazione e notizie di musica, moda, sport, diete, ma anche sessualità e sesso. Senza risparmiarsi nessuna esperienza, pur in bilico e rischiosa: dall’inviare foto e immagini di sé nudi, a uscire con persone conosciute in Internet ad avere rapporti sessuali con qualcuno contattato in rete. E tutto ciò accade più di frequente di quanto non si creda e anche in quell’età ponte, ancora un po’ bambina fra i 12 e i 14 anni: il 4% di ragazzini e ragazzine con questo breve curriculum vitae dichiara esplicitamente di inviare spesso fotografie di sé nudi o in pose sexy. Percentuale che sale all’8% fra i 15-17. Ma il dato è probabilmente sottostimato: perché richiesti di un proprio parere su quanto siano diffusi tra gli amici certi comportamenti come inviare video o immagini di sé nudi o semisvestiti, il 22% dice che sì, questa è una pratica diffusa. Se poi si chiede a che età si è inviato il primo messaggio un po’ osé, con sottintesi e riferimenti sessuali, le conferme fioccano e le percentuali salgono: ben il 47% dice di averlo fatto tra i 10 e 14 anni, gli altri dai 15 in su.

YouTube introduce la modalità di protezione dei minori

11/02/2010

In fondo alla pagina di YouTube è ora possibile attivare la “modalità di protezione” che consente di filtrare i contenuti non adatti ai bambini. Purtroppo non è ancora efficace con le parole chiave italiane e YouTube contiene molti filmati allusivi al sesso o con immagini indecenti, seppure il nudo sia stato bandito da tempo dai gestori.

Le proposte legislative sulla difesa dei minori in TV e su Internet

02/02/2010

Il Consiglio dei Ministri nel dicembre 2009 ha approvato uno Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2007, che modifica la direttiva 89/552/CEE del Consiglio relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l’esercizio delle attività televisive. Nell’articolo 9 contiene indicazioni sulla tutela dei minori vietando in TV le trasmissioni pornografiche e quelle destinate ai soli adulti, con alcuni criteri più restrittivi che in passato. Poiché nell’articolo 4 si parla di “servizi di media audiovisivi” includendo anche quelli “veicolati mediante siti Internet”, il decreto ha particolare interesse anche per la tutela della navigazione di bambini in rete.
Il portale ilFiltro.it ritiene che sia necessario superare l’attuale grande differenza di trattamento legale tra quanto trasmesso in TV e quanto reperibile su Internet. La televisione è più controllata (nonostante purtroppo continui troppo spesso a mostrare contenuti inadatti ai minori anche nelle fasce protette), mentre in rete non esiste di fatto alcun freno alla rappresentazione di pornografia, violenza e altre immagini o testi dannosi per i bambini, presenti persino in portali generalisti e in quotidiani che, sulla carta stampata, non pubblicherebbero mai quanto invece diffondono via Internet.
Senza violare il diritto alla libertà di pubblicazione e di informazione, è già possibile sanzionare chi produce e pubblica in modo liberamente accessibile in rete in Italia materiale gravemente nocivo ai minori: lo dimostra il lungo elenco di leggi vigenti e di sentenze connesse riportato nell’Atto di indirizzo sul rispetto dei diritti fondamentali della persona e sul divieto di trasmissioni che presentano scene pornografiche, dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 22 febbraio 2007, che è del tutto disatteso e non applicato.

I cellulari in mano agli adolescenti possono favorire la diffusione di pornografia

07/01/2010

“Il problema principale nel telefonino degli adolescenti è rappresentato attualmente dalle immagini”, afferma Matthew Davis, direttore della University of Michigan Medical School, suggerendo che “i genitori che acquistano o regalano telefonini ai figli dovrebbero riflettere sulla possibilità di applicare filtri”.
Negli USA un quarto dei cellulari dei ragazzi accede a Internet. Solo un terzo dei genitori imposta filtri su quei telefonini per evitare l’accesso a pornografia.

Il 10° Rapporto Nazionale Eurispes-Telefono Azzurro sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza

04/01/2010

È sempre interessante leggere il rapporto annuale: oltre ai propri dati, riprende statistiche di altri, come quella del Moige che segnala che il 19% dei genitori naviga con i figli e il 17% li abbandona completamente.
Dalla ricerca del 2008 di Telefono Azzurro ed Eurispes risulta che il 62,5% dei bambini (70,2% femmine, 54,5% maschi) considera fastidioso vedere sesso o nudo in TV il che dimostra che molti minori ormai sono poco sensibili alla pornografia.
Metà dei bambini che usano Internet hanno iniziato tra i 6 e gli 8 anni. L’attività più frequente (55,9% dei più piccoli) è scaricare musica, giochi e filmati.
Il 90% degli adolescenti usa Internet e l’attività più diffusa è cercare informazioni, seguita da guardare YouTube e usare la chat. Una grande maggioranza trascorre il proprio tempo libero davanti al computer, mentre non legge più i fumetti, né si dedica a musica o arte o volontariato.
Risulta quindi un quadro per cui i genitori devono dedicare tempo per capire l’interazione dei propri figli con Internet, in modo da difenderli dai pericoli e trarne tutto il beneficio possibile.

Corso di educazione alla legalità informatica nelle scuole

17/11/2009

Dopo il successo nello scorso anno scolastico del progetto pilota di educazione alla legalità informatica, svolto in Sicilia su indicazione del Ministero dell’Istruzione, finanziatore del corso, inizia a Roma il 1° dicembre 2009 la seconda edizione destinata alla provincia di Roma. I destinatari sono 80 tecnici dei laboratori di informatica delle scuole secondarie di II grado che per tre giorni completi seguono lezioni ed esercitazioni con computer individuali per simulare attacchi e difese.
Il corso ha l’obiettivo di mostrare quali sono le attività pericolose e proibite in ambito informatico e di telecomunicazione, per limitarne le loro conseguenze negative. I tecnici di laboratorio sono spesso gli interlocutori privilegiati degli studenti: non avendo compiti valutativi verso questi ultimi, ne ricevono con maggiore trasparenza confidenze sul loro comportamento in rete, rispondendo anche alle loro domande. Una corretta formazione degli assistenti tecnici può quindi essere particolarmente efficace per influire sulla formazione dei giovani all’uso responsabile della tecnologia.
Le docenze sono a cura di esperti ELIS, Polizia Postale e delle Comunicazioni, SIAE, ANSSAIF – Associazione Nazionale Specialisti Sicurezza in Aziende di Intermediazione Finanziaria, consulenti legali informatici e Moige. Tra gli argomenti trattati:
  • Sicurezza delle comunicazioni IP e dei sistemi
  • L’affidabilità dei siti Internet
  • L’identità digitale e la sua protezione
  • Gli strumenti informatici di tutela dei minori su Internet
  • Internet come risorsa educativa
  • Metodologia dell’autoaggiornamento
  • Tecniche di difesa della rete scolastica
  • La normativa sui crimini informatici e l’azione di prevenzione e indagine della Polizia
  • Le truffe e i sistemi di attacco di social networking
  • La tutela del diritto d’autore
  • La normativa sulla legalità informatica
  • L’attività delle associazioni in difesa dei minori
  • Migliorare la legalità informatica a scuola
  • Laboratorio informatico di sperimentazione includendo l’analisi delle caratteristiche di sicurezza di Windows 7

Il corso, condotto dall’Associazione Centro ELIS nell’ambito delle attività di formazione del portale per la difesa dei minori www.ilFiltro.it, si svolgerà nella Scuola ELIS in via Sandro Sandri a Roma, con connettività Internet a larghissima banda concessa da Telecom Italia, socio fondatore del Consel – Consorzio ELIS per la formazione professionale superiore. Microsoft Italia ha donato il software necessario al laboratorio.
Tutte le scuole superiori di II grado della provincia di Roma sono state invitate.

Multa di 20.000 euro ai genitori di un ragazzo che ha filmato la professoressa di nascosto

14/11/2009

Nel 2007 a Vimercate uno studente aveva filmato di nascosto la professoressa in comportamenti “curiosi” (sbadigli, colpi di sonno e altro meno decoroso) montando poi un cortometraggio e pubblicandolo su YouTube. Dopo aver ammesso la propria responsabilità, è stato sospeso 15 giorni, ma la docente l’ha denunciato e ha chiesto 25.000 euro di ri­sarcimento, per tutelare la propria immagine professionale e lanciare un moni­to, rivolto soprattutto ai ra­gazzi, e ai loro familiari. Il giudice non ha sanzionato la ripresa filmata ma la sua diffusione su Internet per aver pubblicato im­magini lesive del decoro e del­la reputazione dell’insegnan­te, condannando i genitori a pagare 20.000 euro.
Navigare Sicuri: una campagna Telecom Italia, Save the Children, Fondazione Movimento Bambino09/11/2009
Ha preso il via Navigare Sicuri, iniziativa con cui Telecom Italia – in collaborazione con Save the Children e Fondazione Movimento Bambino – si propone di sensibilizzare bambini, adolescenti e genitori a un uso attento e consapevole del Web, anche attraverso due testimonial d’eccezione, Geronimo Stilton e Giovanni Soldini.
Ai bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni è dedicata un’area in cui è possibile trovare semplici definizioni dei termini tecnici più diffusi su Internet e un divertente decalogo a fumetti in cui il direttore dell’Eco del Roditore, Geronimo Stilton, e un inedito topo velista, Giovanni Soldini, spiegano come tuffarsi per la prima volta nel Web tenendosi alla larga da secche e pirati.
Per i ragazzi tra i 10 ed i 18 anni è prevista invece una sezione news sempre aggiornata e un calendario di incontri di informazione e sensibilizzazione che si svolgeranno per tutto il 2010 all’interno delle scuole medie e degli istituti superiori, con la collaborazione di Save the Children.
Per sostenere i genitori nel difficile compito di proteggere i propri figli dai possibili rischi legati a un uso improprio di Internet, il sito web Navigare Sicuri propone un servizio interattivo attraverso cui confrontarsi con psicologi e personale specializzato, oltre che i riferimenti del numero verde Telefono Genitori gestito dalla Fondazione Movimento Bambino.

EASY WEEKS: un tour per insegnare a usare i nuovi media

29/10/2009

È iniziato il 26 ottobre il tour di 10 settimane EASY WEEKS che toccherà 11 regioni d’Italia, organizzato da Adiconsum e Save the Children. Prevede incontri e laboratori con gli studenti nelle scuole e appuntamenti con i genitori, nonché una formazione mirata per gli insegnanti delle scuole partecipanti. Il tutto supportato da un manuale didattico per insegnanti e da una guida educativa per genitori, distribuiti ai partecipanti. EASYbus è equipaggiato con videogiochi e staziona presso le scuole e le piazze delle cittadine toccate dal tour. Il ludobus, allestito in collaborazione con AESVI, l’Associazione Editori Software Videoludico Italiana, dà la possibilità di fare un’esperienza di gioco diversa rispetto a quella usuale, perché inserita all’interno di un’attività educativa.
Nelle classi si tengono incontri laboratoriali di sensibilizzazione alla media education. Attraverso giochi di ruolo e simulazioni di ciò che può succedere utilizzando il computer, il cellulare o i videogiochi (per esempio, riproduzione di una chat, simulazione delle attività dei blog, dei social network ecc.), gli alunni hanno modo di riflettere sul significato di “sicurezza in rete” e sul loro comportamento online. La campagna è cofinanziata dalla Commissione Europea e include la diffusione del cartone animato proseguimento della campagna “Posta con la testa”: “Quando accendi la videocamera, non spegnere la testa”.

Abbonamento gratuito al filtro Davide.it

24/10/2009

L’Associazione Davide Onlus, considerata la crisi economica in corso che pesa su molte famiglie, ha deciso di offrire gratuitamente l’abbonamento alla protezione della navigazione con il filtro Davide 2.0. Per richiederlo, scrivere a d.ilario@davide.it

Non perdere la bussola: YouTube e la Polizia delle Comunicazioni

16/09/2009

YouTube collabora con la Polizia delle Comunicazioni ad un’iniziativa di sensibilizzazione e formazione sui temi della sicurezza in Rete e dell’uso responsabile delle community online. ”Non perdere la bussola” è un progetto rivolto alle Scuole Superior i di I e II grado per dare agli studenti e agli insegnanti tutti i principali strumenti conoscitivi e didattici per garantire una navigazione in Internet consapevole, con particolare riguardo al fenomeno in costante crescita dei social network e delle community di cui YouTube fa parte come piattaforma di condivisione di video più popolare in Italia e nel mondo.
Le scuole che vogliono aderire al progetto accogliendo workshop formativi con parte didattica e interattiva, su temi come la tutela della privacy, la netiquette e le norme della community, i contenuti generati dagli utenti, il cyberbullismo, la tutela del copyright, possono farne richiesta a polizia.comunicazioni@interno.it, specificando nell’oggetto il riferimento al progetto “Polizia delle Comunicazioni e YouTube”

Non tutti i sistemi di parental control si comportano in modo eticamente corretto

11/09/2009

Sentry e FamilySafe hanno un sistema di controllo delle chat dei bambini, attivabile dai genitori e in questo sono simili ad altri prodotti di parental control. In aggiunta però permettono a imprese di pubblicità di raccogliere il contenuto delle conversazioni testuali dei bambini (dei quali non conoscono l’identità né altri dati che il nickname) per capire le tendenze giovanili in ambiti come la moda, la tecnologia, i cibi, ecc. Riteniamo che questa politica non sia eticamente corretta, trattandosi di minori, per quanto anonimi. Se si discute sulla liceità di questa politica per gli adulti anche con espressa loro approvazione, per un minorenne non dovrebbe mai essere attuata perché nelle chat i bambini trattano di argomenti personali che non devono essere conosciuti ad altri tranne che ai loro legittimi tutori, i genitori.

Wind offre il filtro protezione minori per la navigazione da cellulare

30/08/2009

Per proteggere i bambini dai rischi della navigazione tramite telefono mobile, Wind offre la possibilità di attivare il “Filtro protezione minori”, che si affianca al “Blocco ai contenuto per adulti”, ampliando lo spettro di azione.

Windows 7 e il controllo genitori

30/08/2009

Cambio di impostazione per Windows 7 rispetto a Windows Vista nel controllo genitori. Resta lo stesso impianto e la stessa interfaccia, con poche variazioni, per l’abililtazione all’uso di programmi o gli orari di navigazione permessa ai bambini, ma sparisce il filtraggio dei contenuti. Il “controllo genitori” di Windows 7 fa ora riferimento a filtri esterni, partendo da quello di Microsoft già esistente da tempo e piuttosto efficace: Windows Live Family Safety. Altri fornitori potranno proporre soluzioni alternative a disposizione degli utenti. È una soluzione interessante perché mette in condivisione di tutti i fornitori di filtri il controllo profondo del sistema operativo per impedire aggiramenti delle protezioni.

L’importanza del parental control sull’iPhone

26/06/2009

Attraverso l’iPhone è possibile accedere a contenuti inadatti ai bambini. Per questo motivo nell’ultima versione del sistema operativo del telefonino Apple è possibile impostare il parental control (chiamato infelicemente “controlli censura”) che può inibire l’accesso a YouTube, alla telecamera incorporata e ad altri servizi.
La Apple, in risposta a recenti polemiche sulla presenza di un’applicazione pornografica in vendita sulla propria piattaforma di commercio elettronico App Store, ha ribadito che non permette la commercializzazione di programmi per adulti, e che in questo caso è stato il produttore a cambiare l’applicazione dopo la sua approvazione. Tuttavia, poiché è possibile l’accesso a servizi esterni alla Apple, è necessario attivare il parental control per tutelare i bambini.

Prospettive del codice di autoregolamentazione media e minori

26/06/2009

Franco Mugerli, Presidente del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori nell’audizione alla Commissione Parlamentare per l’infanzia nel corso di un’indagine conoscitiva sulla tutela dei minori nei mezzi di comunicazione ha affermato che ”è urgente affrontare in modo unitario la definizione di principi generali e regole per un nuovo sistema di tutela dei minori, oltre che per le emittenti televisive come già avviene, anche per i fornitori di contenuti di Internet, i gestori della telefonia mobile, i produttori e distributori di videogiochi”.
Il Comitato, che opera presso il Ministero dello Sviluppo economico – Dipartimento Comunicazioni, ha il compito di dare applicazione al Codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori che è vincolante per tutte le emittenti televisive italiane e che presto dovrebbe estendersi anche agli altri media, secondo quanto disposto dal D.P.R. 72/2007.

International Telecommunication Union: la protezione dei bambini on line

31/05/2009

ITU, l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata alle tecnologie di informazione e telecomunicazione, ha pubblicato un rapporto sulla protezione dei bambini on line con dati particolarmente preoccupanti:
  • oltre il 60% dei bambini e ragazzi usano le chat ogni giorno
  • tre bambini su quattro sono disposti a condividere informazioni su di sé e sulla propria famiglia in cambio di qualcosa
  • un bambino su cinque avrà rapporti con un pedofilo o un predatore su Internet
  • il 30% delle adolescenti dicono di essere state molestate in chat, ma solo il 7% lo riferisce ai genitori, per paura del divieto a frequentare le chat room

La settimana della sicurezza in rete

21/05/2009

Più della metà degli iscritti ai social network (il 56%) ha meno di 19 anni, molti di loro però non sono a conoscenza di cosa realmente condividono online e dei sistemi che consentono di gestire la privacy: è quanto emerge dal sondaggio lanciato per la Seconda Settimana della Sicurezza in Rete 2009 (dal 16 al 23 maggio), iniziativa che rientra in SicuramenteWeb, il progetto di responsabilità sociale di Microsoft, ed è realizzata con il patrocinio dei Ministeri della Gioventù e dello Sviluppo Economico e promossa dall’Unione Nazionale Consumatori, Abi Lab e Skuola.net, in collaborazione con Polizia di Stato e con il supporto di Dada. Dal sondaggio condotto su circa 2.400 persone, pubblicato sul sito www.sicurezzainrete7x24.org, si evince dunque che solo il 61% degli intervistati è a conoscenza dei settaggi di privacy che consentono di gestire la visibilità delle foto pubblicate; questa percentuale scende al 53% se si considerano esclusivamente i minorenni, la fascia quindi più a rischio. La metà dei teenager iscritti ai social network consente però ai genitori l’accesso al proprio profilo: il 54% dei ragazzi tra i 10 e i 14 anni ha infatti dichiarato di avere papà e mamma tra gli amici, percentuale che scende al 41% tra i 15 e i 18 anni. I genitori, tuttavia, solo in minima parte ne approfittano per monitorare le attività dei propri figli (solo nell’11% dei casi). Dal sondaggio si evince anche come in rete la socialità si sviluppi in maniera superficiale: solo il 22% degli utenti iscritti ai social network, infatti, ha affermato di conoscere bene tutti i contatti presenti nella propria lista. (ANSA)

Presentati i risultati della campagna educativa in 50 scuole primarie di Roma

04/05/2009

Il 4 maggio, vigilia della giornata nazionale contro la pedofilia, nell’aula magna della Scuola ELIS sono stati presentati i risultati della campagna di diffusione dell’informazione sui sistemi di tutela della navigazione dei minori per la prevenzione della pedofilia e della pedopornografia svolta in 50 scuole primarie di Roma, a cura dell’Associazione Centro ELIS, finanziata dalla Fondazione Europa Occupazione e Volontariato: Impresa e Solidarietà. Il prof. Gianpiero Gamaleri, Ordinario di Sociologia della cultura e della comunicazione, Università Roma Tre, ha ricordato l’importanza di sviluppare nei bambini e nei giovani un rapporto ben impostato con la realtà, evitando di privilegiare le relazioni interpersonali on line rispetto a quelle fisiche. L’on. Paola Binetti, neuropsichiatra infantile, dopo aver sottolineato che una corretta educazione affettiva dei bambini è una delle difese contro l’aggressione dei pedofili, ha parlato delle proposte parlamentari per contrastare la pedofilia culturale. Il dott. Marco Valerio Cervellini, responsabile della Polizia Postale e delle Comunicazioni per i progetti di educazione alla legalità e navigazione sicura dei minori sulla Rete, ha illustrato l’attività investigativa delle forze dell’ordine, ribadendo che l’aumento di arresti e di siti bloccati non deve tranquillizzare nessuno, perché la pedopornografia e pedofilia sono sempre molto attive.
Il prof. Michele Crudele, direttore del Centro ELIS e responsabile del portale www.ilFiltro.it, ha riportato i risultati dell’indagine che ha coinvolto 1.000 genitori, preoccupandosi soprattutto perché solo nel 4% delle scuole è presente un sistema di protezione della navigazione. Si può pensare che i docenti incaricati di rispondere al questionario non abbiano gli elementi per riconoscere se il parental control è attivato nella scuola: anche se fosse così, sarebbe un problema perché non sono in grado di controllarne l’efficienza. Purtroppo la quasi totalità pensa che con la supervisione dei maestri si risolvano tutti i problemi di protezione: l’occhio dell’adulto è fondamentale, ma non basta perché filtrano virus e cavalli di Troia che, tra l’altro, catturano dati importanti sulla navigazione dei bambini.

Conferenza stampa di presentazione dei risultati della campagna sulla protezione dei minori nelle scuole primarie di Roma

29/04/2009

Conferenza stampa – Lunedì 4 maggio, ore 11 – Aula magna della Scuola ELIS, via Sandro Sandri 81 – Roma

Campagna di diffusione dell’informazione sui sistemi di tutela della navigazione dei minori per la prevenzione della pedofilia e della pedopornografia svolta in 50 scuole primarie di Roma, a cura dell’Associazione Centro ELIS, finanziata dalla Fondazione Europa Occupazione e Volontariato: Impresa e Solidarietà

Interverranno:

  • Prof. Gianpiero Gamaleri, Ordinario di Sociologia della cultura e della comunicazione, Università Roma Tre
  • On. Paola Binetti, neuropsichiatra infantile
  • Dott. Marco Valerio Cervellini, Responsabile progetti di educazione alla legalità e navigazione sicura dei minori sulla Rete, Polizia Postale e delle Comunicazioni
  • Prof. Michele Crudele, direttore del Centro ELIS e responsabile del portale www.ilFiltro.it

Alla vigilia della giornata nazionale contro la pedofilia, saranno presentati i risultati degli interventi formativi e dell’indagine in 50 scuole primarie romane riguardo alla tutela dei bambini nell’uso di Internet a scuola. Sono stati coinvolti oltre 1.000 genitori e docenti che hanno manifestato una situazione preoccupante: non c’è formazione all’uso della rete e non c’è garanzia di tutela perché solo nel 4% (quattro per cento) delle scuole è presente un sistema di protezione della navigazione. Non c’è traccia di insegnamento delle metodologie di ricerca e di analisi dell’affidabilità dei contenuti. Non si insegna nessun “codice di comportamento” nella rete.

Vivian Reding, Commissario europeo per la società dell’informazione e i media, chiede a Facebook e simili di mantenere privati i profili dei minori

14/04/2009

Il Commissario europeo per la società dell’informazione e i media, Viviane Reding chiede nuovamente ai siti di social networking (Facebook, MySpace, ecc.) di mantenere privati i profili dei minori, invitando i loro gestori a prendere iniziative di autoregolamentazione. In alternativa, è disposta a imporre regole europee precettive. Nel suo videomessaggio mette in evidenza anche i rischi della pubblicità su Internet basata sui comportamenti degli utenti e dell’uso di chip RFID (trasmettitori automatici miniaturizzati) in prodotti di vario genere, all’insaputa degli acquirenti.

YouTube non è adatto ai bambini

10/04/2009

Prima di tutto è bene chiarire che YouTube NON è rivolto a bambini di età inferiore a 13 anni, così esordisce il Centro sicurezza di YouTube che aggiunge altri consigli fondamentali come: La pubblicazione di video su di te, sui tuoi amici o sulla tua famiglia può essere divertente ed esaltante. Non puoi mai sapere chi lo troverà: potrebbe persino essere mostrato nella pagina iniziale oppure finire in cima all’elenco dei più visti! Se il tuo video è personale, valuta l’idea di contrassegnarlo come privato in modo che possa essere visualizzato soltanto dai tuoi amici e da coloro con cui lo condividi.
Segnala anche che YouTube non ammette video che mostrano nudità, scene di violenza esplicita o di odio. Se ti imbatti in un video come questi, fai clic sul link sul video per evidenziarlo come inappropriato e invia il modulo della pagina successiva per segnalarlo a YouTube. È un invito esplicito a collaborare per ridurre il rischio di esposizione a filmati non adatti ai bambini che, nonostante l’avvertenza iniziale, usano molto YouTube.

5 maggio – giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia

10/04/2009

Dal 25 aprile alla prima domenica di maggio si ricordano le vittime della pedofilia. Da quest’anno il 5 maggio sarà dichiarato a livello nazionale giornata contro la pedofilia e la pedopornografia. È l’occasione per fare il punto della situazione, soprattutto nei confronti del fenomeno su Internet. Non si tratta di un rischo “virtuale”, ma reale.

I genitori italiani sono poco convinti dell’utilità educativa di Internet

24/03/2009

È stato pubblicato il Norton Online Living Report, uno studio condotto su 6.500 adulti e 2.500 minorenni in Canada, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Germania, Italia, Svezia, Cina, Giappone, India, Australia e Brasile.
Per quanto riguarda l’uso del web da parte dei minori, risulta che lo scorso anno il 20% guardava o faceva cose che i genitori non avrebbero consentito; quest’anno il 20% dei genitori ha dichiarato di aver sorpreso i figli su siti inappropriati alla loro età.
L’86% dei minorenni invia messaggi di testo, il 73% invia email dal cellulare e il 92% socializza con amici e parenti online, in media per 5 ore a settimana.
Il 90% dei genitori, contro il 70% del dato del rapporto precedente, è consapevole della propria responsabilità riguardo la navigazione dei figli e della necessità di instaurare un dialogo costruttivo per metterli in guardia contro i pericoli di Internet, anche se il 33% ha difficoltà a imporre delle regole specifiche perché non conosce bene questo strumento che non esisteva quando loro erano piccoli. Il 33% dei genitori ha installato sistemi di parental control e il 50% controlla la posta elettronica e la navigazione dei figli.
I genitori italiani, rispetto a quelli di altri Paesi, sono meno entusiasti nei confronti dell’utilità educativa di Internet, ma sono più attivi degli altri nello sperimentare le nuove tecnologie.

Disegno di legge contro l’adescamento dei minori a mezzo Internet

13/02/2009

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta dei Ministri degli affari esteri, Franco Frattini, della giustizia, Angelino Alfano, e per le pari opportunità, Maria Rosaria Carfagna, un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, che introduce nell’ordinamento penalistico la nuova fattispecie di reato dell’adescamento di minori a mezzo Internet.

La Commissione Europea coordina un accordo sul social networking a protezione dei minori

10/02/2009

17 importanti società del web, tra cui Arto, Bebo, Dailymotion, Facebook, Giovani.it, Google/YouTube, Hyves, Microsoft Europe, Myspace, Nasza-klaza.pl, Netlog, One.lt, Skyrock, StudiVZ, Sulake/Habbo Hotel, Yahoo!Europe e Zap.lu hanno firmato per la prima volta un accordo europeo volto a migliorare la sicurezza dei minorenni che utilizzano siti di socializzazione in rete (social networking). L’uso di reti sociali è cresciuto lo scorso anno del 35% in Europa ed entro il 2012 il numero degli utenti dovrebbe più che raddoppiare salendo a 107,4 milioni. Per assicurare la continua crescita delle reti sociali, i giovani utenti devono sentirsi sicuri quando ampliano le loro reti o condividono informazioni personali. L’accordo firmato il 10 febbraio a Lussemburgo in occasione della giornata “Safer Internet” organizzata dalla Commissione Europea consentirà ai teenager di far fronte ai rischi potenziali cui sono esposti online, come il bullismo online o la divulgazione di informazioni personali.

13° rapporto annuale di Telefono Arcobaleno sulla Pedofilia on line

09/02/2009

Raddoppiano i consumatori europei di pedofilia e il 42% delle vittime ha meno di 7 anni. Oltre 36.000 bambini sono stati scambiati in Internet 20 miliardi di volte per alimentare il turpe mercato della pedofilia on line, secondo il 13° rapporto annuale di Telefono Arcobaleno.
“La pedofilia on line è un mercato che non conosce crisi e formalmente illegale, ma di fatto libera. I clienti restano pressoché impuniti per la lentezza dei processi e le giovani vittime rimangono stritolate tra i meccanismi farraginosi di una giustizia che fatica a dare risposte” dichiara il Presidente Giovanni Arena.
Telefono Arcobaleno ha segnalato nell’ultimo anno 7.639 siti legati al pedobusiness che fanno parte di una galassia ben più vasta di 42.396 siti a contenuto pedopornografico.
Le foto e i video sadici con torture sono raddoppiati e si è abbassata l’età dei bambini coinvolti in queste reti di criminali che generano interessi economici molto rilevanti. L’Europa gioca un ruolo di primo piano nel fenomeno, con molti clienti sia di materiale on line che di turismo sessuale.

ELIS per il Safer Internet Day

05/02/2009

Il 10 febbraio è il Safer Internet Day 2009: giornata europea dedicata alla sicurezza in rete dei ragazzi
L’Associazione Centro ELIS, nell’ambito delle attività di protezione dei minori del portale www.ilFiltro.it ha contribuito all’organizzazione dell’evento-incontro della Regional Cisco Networking Academy Accademia del Levante, sul tema “Scuola e legalità informatica”, martedì 10 febbraio, alle ore 18:30, presso la Residenza Universitaria del Levante, Via Salvatore Matarrese, 41 – Bari.

Dopo i saluti del Presidente dell’Accademia del Levante – Ing. Girolamo Inzerillo, introduce i lavori il Prof. Donato Marzano, Coordinatore Ispettori Puglia e Direttore Uff. I Ufficio Scolastico regionale.

Relatori:
  • Dott. Gennaro Milzi, Dirigente della SIAE, sede di Bari
  • Avv. Giuseppe Santo Barile, esperto di informatica giuridica
  • Prof. Michele Crudele, Direttore del Centro ELIS (Roma), membro della Commissione “Bullismo Scuola” del Ministero della Pubblica Istruzione

Ignoranza tecnologica degli adulti: la relazione di ChildWise

21/01/2009

La relazione annuale di ChildWise, istituto di ricerca britannico che da 15 anni analizza il rapporto tra i giovanissimi e la Rete segnala che Internet è la nuova barriera tra generazioni: da un lato l’ignoranza tecnologica degli adulti, dall’altro il desiderio degli adolescenti di trovare luoghi nascosti, dove poter sperimentare se stessi e le proprie trasgressioni lontani dagli occhi dei familiari. È necessario maggior impegno dei genitori e docenti nel conoscere le tecnologie usate dai loro figli e alunni.

Statistiche del 2008 di traffico sul portale www.ilFiltro.it

02/01/2009

Nell’anno 2008 il portale sulla protezione dei minori dell’Associazione Centro ELIS ha ricevuto quasi 38.000 visite e sono state consultate 95.000 pagine.


  • 2008-12-27 (Reuters Italia) Proposta britannica per regolamentare Internet
    Il Ministro della Cultura britannico ha annunciato che il governo ha intenzione di proporre al Presidente degli Stati Uniti Obama di lavorare insieme a norme internazionali per la regolamentazione dei siti web in inglese. Afferma che non è una campagna contro la libertà di espressione, ma un modo di tutelare l’interesse comune, in particolare per la difesa dei minori, come si fa con la TV dove esistono norme per proibire trasmissioni inadatte ai bambini prima delle 21.
  • 2008-12-09 (Save the Children) Ragazzi connessi. I pre-adolescenti italiani e i nuovi media
    Pubblicata da Save the Children Italia e CREMIT dell’Università Cattolica del Sacro Cuore una ricerca su ragazzi dagli 11 ai 14 anni sull’uso delle tecnologie della comunicazione. Il 95% usa il telefonino, il 33% considera Internet “abbastanza pericoloso” e il 68% non riceve nessun divieto dai genitori nell’uso della rete.
  • 2008-11-28 (ilFiltro.it) Proposte di intervento per una strategia nazionale condivisa per la Children Online Safety
    In Brasile, nel terzo Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti, Sicuramenteweb di Microsoft, ilFiltro.it, Save The Children, Telefono Azzurro, Moige, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Associazione Meter e ICMEC hanno proposto una strategia nazionale condivisa per la Children Online Safety, consegnando a Rio de Janeiro il documento al Ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna.
  • 2008-11-19 (Presidenza del Consiglio) Proposta l’istituzione del Garante per l’infanzia
    Il Ministro per le Pari Opportunità ha proposto un disegno di legge per istituire il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e ratificare l’impiego del 114 come numero di emergenza per gli abusi sui minori.
  • 2008-11-18 (Telefono Azzurro) Pubblicato il 9° rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza Eurispes e Telefono Azzurro hanno presentato il consueto rapporto annuale che più che mai si occupa delle tecnologie e del comportamento in rete dei bambini e dei ragazzi.
  • 2008-11-06 (RAI) TGR Neapolis riassume l’incontro delle associazioni sulla protezione dei minori
    Il 5 novembre si è svolto nella sede Unicef di Roma un incontro organizzato da Microsoft con ICMEC, Polizia Postale, Telefono Azzurro, Associazione Meter, www.ilFiltro.it, Moige, Save the Children per favorire il coordinamento delle attività di enti e associazioni sulla protezione dei minori in rete. La trasmissione Neapolis ha dedicato un servizio all’evento.
  • 2008-11-02 (Microsoft) CNR e Microsoft per una rete più sicura
    Il 3, 10 e 17 novembre sono previsti live meetings per i docenti interessati ad utilizzare gli strumenti didattici presenti sul sito www.apprendereinrete.it in relazione all’uso sicuro e consapevole di Internet
  • 2008-06-27 (Key4biz.it) Internet e la società rovesciata: quando sono i bambini a preoccuparsi per i genitori online
    In Svezia la maggiore causa di preoccupazione per i bambini è rappresentata dalla frequentazione di siti pornografici da parte dei papà, seguita dalla “abitudine” di flirtare con ragazze in chat.
  • 2008-05-28 (Davide.it) Nuovo Rapporto sui diritti dell’infanzia
    Secondo il 4° Rapporto su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, dossier sulla condizione dei minori nel nostro paese e sul grado di rispetto della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), redatto dal Gruppo CRC composto da 73 organizzazioni ed associazioni e coordinato da Save the Children Italia, il 24% dei minori italiani, quasi uno su quattro, è esposto a rischio di povertà. Sono circa 900.000 i giovani che abbandonano prematuramente gli studi. Permangono, sebbene continuino a rimanere sommersi, fenomeni di sfruttamento e abuso, quali lavoro minorile, prostituzione e pedo-pornografia on line. Il rapporto completo è disponibile
  • 2008-01-25 (Telefono Azzurro) Save the Children e Vodafone, una guida per l’uso responsabile del cellulare
    Una guida realizzata da Vodafone in collaborazione con Save the Children per offrire agli adulti, in particolare ai genitori, le informazioni e gli strumenti per capire meglio l’utilizzo e il linguaggio della tecnologia. I ragazzi oggi non usano il telefono cellulare solo per parlare: chat, download, bluetooth, UMTS, sono alcuni dei termini ricorrenti che individuano funzioni e caratteristiche del telefonino, che si può collegare a Internet, di cui spesso gli adulti non conoscono il significato, le potenzialità ma anche i rischi.
  • 2008-01-08 (Riviera24) Pedo-pornografia e cyberbullismo: ecco come difendersi. Un corso per 3.300 alunni delle scuole
    Dopo i comuni di Roma e Magenta, la Provincia di Imperia è la terza realtà territoriale ad adottare il progetto “La scuola ricomincia navigando”, rivolto al mondo della scuola per un uso sicuro e responsabile della Rete da parte dei minori. Presentata ufficialmente a livello nazionale nel mese di ottobre in Campidoglio e per il Comune di Roma, l’iniziativa vede la collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni, UNICEF Italia, Associazione Mani Colorate e SicuramenteWeb, l’iniziativa di Microsoft Italia per riaffermare l’impegno dell’azienda “per un mondo digitale migliore”. A Imperia l’obiettivo è il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie di primo grado della Provincia, assieme ai loro insegnanti e genitori.
  • 2007-12-21 (VITA.it) Minori: nasce la Banca Dati contro la pedofilia
    L’Italia prestò avrà una Banca Dati in cui confluiranno tutte le informazioni sul fenomeno della pedofilia in Italia. I protocolli d’intesa per la creazione di questo nuovo strumento per il monitoraggio e il contrasto degli abusi su bambini e adolescenti nel nostro Paese sono stati firmati oggi dai Ministri delle Politiche per la Famiglia, dell’Interno, della Giustizia e per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione.
  • 2007-11-15 (Telefono azzurro) Ottavo Rapporto sull’infanzia e l’adolescenza di Eurispes e Telefono Azzurro
    Playstation, telefonino, TV e Internet la fanno da padroni nella vita di bambini e adolescenti italiani, che ne fanno un uso spesso incontrollato, imbattendosi anche in malintenzionati. La famiglia spesso non è in grado da sola di rispondere in modo efficace ai loro problemi. È il ritratto dei ragazzi italiani emerso dall’ottavo Rapporto sull’infanzia e l’adolescenza, presentato da Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes. La sintesi del rapporto è disponibile nella sezione Approfondimenti del portale www.ilFiltro.it
  • 2007-10-26 (Corriere della Sera) Da Disney il cellulare “vietato” agli over 16
    Esistono già cellulari facili da usare e controllabili dai genitori (liste bloccate di numeri chiamabili, inibizione dell’invio degli sms, disattivazione delle funzioni video). Ora H3G e Disney hanno lanciato un modello che consente la visione di contenuti multimediali, considerati irrinunciabili dai teenagers, in un ambiente totalmente protetto.
  • 2007-10-02 (Comune di Roma) Web, ragazzi, navigazione sicura: campagna nelle scuole di Roma
    Presentata la campagna informativa “La scuola ricomincia navigando”. Promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale, è rivolta alle scuole per favorire l’uso sicuro e responsabile di Internet da parte dei minori. L’iniziativa è a più mani: oltre al Comune (Presidenza Consiglio Comunale e Assessorato alla Scuola), la promuovono la Polizia Postale, UNICEF Italia, Sicuramente Web (campagna di Microsoft Italia per la sicurezza digitale delle aziende), Radio1 Rai News Generation, Giornale Radio Ragazzi. L’obiettivo è coinvolgere circa 250 scuole medie romane e quasi 15.000 ragazzi (con genitori e insegnanti) in un progetto didattico sull’uso consapevole del web e delle sue risorse. Le scuole potranno programmare incontri con operatori della Polizia Postale per rispondere a domande di ragazzi e genitori, ovviamente in tema di sicurezza nella rete e pericoli sul web – specialmente per i più piccoli –. Sempre nelle scuole verrà distribuito materiale informativo: due brochure, una per i genitori, l’altra per gli studenti. Nelle schede, informazioni sui programmi usati nella rete (e-mail, chat, messaggi istantanei) e sui rischi più frequenti nell’utilizzo di Internet (virus, trojan ecc.). Per gli insegnanti c’è un kit multimediale e un programma di lezioni in classe sul tema. Docenti e studenti, poi, collaboreranno per realizzare video sul tema di Internet e sicurezza. I migliori quattro filmati saranno messi on line sulla sezione video del portale MSN Microsoft Word. E i vincitori si aggiudicheranno un kit di 25 giochi di classe, una biblioteca multimediale e la partecipazione ad una puntata radiofonica di Rai News Generation negli studi di Saxa Rubra.
  • 2007-09-28 (Help Consumatori) PRIVACY. Conferenza Mondiale Autorità, Pizzetti: “Preoccupato da scarsa attenzione dei giovani”
    Si conclude oggi a Montreal, Canada, la 29ma conferenza mondiale delle Autorità garanti della Privacy. Il presidente dell’Autorità Italiana ha presieduto ieri una sessione plenaria specificamente dedicata alla protezione dei minori su Internet, un tema cruciale sempre più all’ordine del giorno nella società contemporanea. “La comunicazione elettronica e le tecnologie dell’informazione trasformano ogni relazione tra persona e persona in un flusso di dati. Per questo, proteggere i dati personali su Internet significa innanzitutto proteggere i rapporti tra gli individui, la loro stessa libertà. E questo vale in particolare per le giovani generazioni, più esposte alle minacce e i pericoli della Rete”. Il Presidente ha espresso, poi, le sue preoccupazioni per la scarsa attenzione dimostrata dai giovani riguardo alla protezione della loro privacy, tanto più in una società che, da reale, è già diventata una società smaterializzata, fatta di dati . In questa società di dati , i giovani sono in grado di sfruttare tutte le opportunità che offre Internet e sanno usare le nuove tecnologie, ma sono anche quelli più esposti al rischio di manipolazioni della loro sfera più intima e privata. Pizzetti ha concluso sottolineando il rischio che i contenuti di chat e lo scambio di e-mail possano esporre i più giovani a situazioni pericolose.
  • 2007-09-27 (DIRE) Minori. Gentiloni: occorre un codice di protezione su Internet
    Aggiornare il Codice tv e minori, introducendo nuove norme di tutela anche per la navigazione su internet. In pratica, allo studio del ministero delle Comunicazioni c’è un Codice di protezione sulla rete. A dirlo, durante un question time al Senato, è il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, spiegando che il Codice si baserà “sul concetto di tenere assieme la funzione importantissima di internet per lo sviluppo culturale dell’infanzia e al tempo stesso la possibilità di intervento e controllo”. Insomma, “stiamo lavorando per estendere alcune esperienze positive avviate in questi anni – spiega Gentiloni – penso al Comitato Tv e minori”. Certo, ammette il ministro, “è più facile monitorare i programmi televisivi che non miliardi e miliardi di pagine su internet”. Oggi però, aggiunge, “non ci possiamo accontentare di un Codice Tv e minori e quindi abbiamo avviato un lavoro sulla base del Dpr n.72 del 14 maggio 2007 per trasformare il lavoro soltanto su tv e minori in un lavoro più generale sul tema media e minore, con una particolare attenzione a un Codice su internet” che, una volta concluso, passerà all’esame della commissione parlamentare di Infanzia.
  • 2007-08-27 (Michele Crudele) In Australia uno studente dichiara di aver violato il sistema di filtro di contenuti pornografici distribuito a tutti i genitori
    Nonostante i titoli sensazionali dei giornali, la notizia è meno drammatica di quanto sembri. L’autore dichiara infatti nel suo blog (in inglese) che senza la password di amministratore del computer (un Mac, nel suo caso) non si può adottare la sua procedura di violazione. È noto che con il controllo totale di un PC è possibile disattivare qualsiasi programma: ecco perché conviene che, su Windows XP e Vista, i bambini abbiano un’utenza diversa e limitata, rispetto a quella dei genitori. La parte “intelligente” della procedura di violazione sta nel simulare che il filtro continui a funzionare: ma questo è abbastanza facile con molti programmi. Interessante tuttavia notare come abbia violato SafeEyes e, secondo le agenzie di stampa ma non ancora il suo blog, Integard, mentre la terza opzione data dal governo australiano, Optenet, non è ancora stata violata.
  • 2007-08-20 (Michele Crudele) Lanciato in Australia dal governo un programma di distribuzione gratuita di filtri per la navigazione su Internet [link disattivato: http://www.cybersmart.gov.au/ è un sostituto parziale]
    Il governo australiano ha aperto per i residenti in Australia la distribuzione gratuita di filtri per la navigazione su Internet. Si può scegliere tra SafeEyes, Integard e Optenet.
  • 2007-08-10 (Commissione Europea) Eurobarometro: i bambini europei sono poco consapevoli dei rischi della navigazione in rete?
    I genitori possono stare tranquilli quando la figlia tredicenne naviga in Internet? Possono essere sicuri che le conversazioni con il cellulare del figlio undicenne non nascondano pericoli? La Commissione ha svolto un’indagine presso i bambini di tutta l’Europa per conoscere in che modo utilizzano i nuovi mezzi di comunicazione. L’indagine evidenzia che per i giovanissimi europei l’utilizzo di Internet e dei telefoni cellulari costituisce una pratica ovvia. In genere, i bambini sono anche consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo di Internet e dei cellulari. Tuttavia, quando incontrano dei problemi online, si rivolgono ai genitori soltanto in ultima istanza.
  • 2007-07-26 (AGI) Il Ministro Fioroni: Scuola e media educhino insieme alla famiglia
    In un’intervista alla radio, il Ministro della Pubblica Istruzione ha invitato i genitori ad adottare il “parental control”, per regolamentare l’accesso alla tecnologia dei propri figli.
  • 2007-07-25 (BBC news) MySpace rimuove 29.000 profili di utenti con precedenti per reati sessuali, in particolare su minori.
    MySpace ha trovato più di 29.000 propri utenti che sono stati condannati per reati sessuali negli Stati Uniti, più del quadruplo di quanto dichiarato solo tre mesi prima. Ha rimosso i profili di questi utenti dal proprio portale, per tutelare i minori che lo utilizzano. Gli utenti di MySpace devono avere più di 14 anni. MySpace ha anche una versione italiana.
  • 2007-07-24 (Adnkronos) Pedofilia: Telefono Arcobaleno, su Internet in sei mesi è raddoppiata
    Raddoppia la dimensione della pedofilia on line, con un giro d’affari giornaliero di 13 milioni di dollari e di 5 miliardi annuo. Questi i dati principali del rapporto sulla pedofilia nei primi sei medi del 2007 presentato oggi da Telefono Arcobaleno. Nell’ultimo semestre -spiega il presidente dell’associazione, Giovanni Arena- Telefono Arcobaleno ha segnalato 2.090 siti al mese, con punte di oltre 200 siti pedopornografici in un solo giorno. Particolarmente aggressiva è risultata nel 2007 la promozione di siti pedofili a pagamento.
  • 2007-06-12 (PC World Italia) Attenzione a worm e virus: il caso Julie Amero ha fatto scuola
    Torna alla ribalta il caso Julie Amero, un’insegnante statunitense accusata di aver mostrato pornografia agli alunni, ma era colpa del browser web e del PC farcito di worm.
  • 2007-05-26 (Eurispes e Telefono Azzurro) I rapporti nazionali sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza
    Nel settimo rapporto i problemi derivanti dall’uso di Internet sono presenti in molte schede, a dimostrazione del forte impatto della rete sui bambini e i ragazzi.
  • 2007-05-21 (Ministero delle Comunicazioni) Tiseiconnesso: consigli importanti per i ragazzi
    Il Ministero delle Comunicazioni, in collaborazione con Save the children Italia, presenta un nuovo sito per i ragazzi – ma anche per i genitori e gli insegnanti – per scoprire il piacere di una navigazione sicura.
  • 2007-05-12 (7Magazine) Internet. Dati allarmanti sui ragazzi che usano il PC
    Il 70% dei più piccoli (tra cui più della metà ha il computer in camera) ha ammesso di avere amicizie virtuali di nascosto dai genitori.
  • 2007-05-05 (Corriere della sera) Contrordine: il PC non aiuta a studiare
    Il dipartimento dell’Educazione Usa: fa crescere la disattenzione in classe. Nessuna differenza d’apprendimento fra chi può usarlo e chi no. E e le scuole cominciano a tagliare i fondi per l’informatica. Emerge che una gran quantità di studenti, invece di prestare attenzione alle lezioni, trincerati dietro i loro schermi, giocano, si passano i compiti, si inviano messaggini o addirittura esplorano siti porno.
  • 2007-04-16 (ANSA) Tre minori su quattro usano Internet
    Internet che passione: la utilizza il 79% dei minori, quasi sempre per studio o per divertimento, quasi sempre da casa, preferibilmente di sera o di pomeriggio, e solo uno su cinque in presenza di un genitore. Sono i dati della polizia delle Comunicazioni, aggiornati a febbraio 2007, e raccolti intervistando più di 100 mila bambini fra 11 e 14 anni. I risultati delle indagini investigative della polizia Postale hanno rivelato inoltre come l’11% dei minori, navigando in Internet, sia venuto in contatto con pedofili, e che solo un bambino su quattro lo ha rivelato ai genitori. Il 33,5% ha motivato il suo silenzio affermando che i genitori non avrebbero capito, il 25% invece ha risposto che “in fondo non c’è niente di male”, il 16,6% non ha parlato perché si vergognava e un altro 16% perché era incuriosito di sapere dove il pedofilo sarebbe arrivato; l’8,3%, infine, è stato zitto perché aveva promesso di non dirlo.
  • 2007-04-16 (UNICEF) Missione “Internet Sicuro!” – Al via il progetto dell’UNICEF e di SicuramenteWeb
    Al via il progetto didattico di UNICEF Italia e SicuramenteWeb per la sicurezza online dei minori, con la collaborazione della Polizia di Stato e la Polizia Postale e delle Comunicazioni e il patrocinio del Ministero delle Politiche per la Famiglia. 1.000 scuole secondarie di primo grado coinvolte.
  • 2007-04-10 (RAInews24) Gran Bretagna: no al bullismo sul Web. Ministro Fioroni: contenuti violenti vanno rimossi
    Il ministro dell’Istruzione britannico Alan Johnson ha lanciato un appello ai gestori di siti internet come YouTube, chiedendo loro di vietare la diffusione di video girati dai ragazzi in cui si mostrano atti di bullismo verso studenti e insegnanti. Secondo il ministro britannico il sito per la condivisione dei video ‘fatti in casa’ ha “l’obbligo morale” di aiutare a stanare chi mette in rete video di angherie a professori e studenti e a togliere di mezzo i filmati che prendono in giro o umiliano chi lavora nella scuola.
  • 2007-03-30 (RAInews24) ICANN boccia la proposta di creare il dominio .xxx per i siti pornografici
    L’autorità che gestisci i domini di primo livello su Internet ha bocciato ancora una volta la proposta di istituire un suffisso .xxx dedicato ai siti pornografici. La motivazione si basa sulla inefficacia di questa introduzione per evitare i danni ai minori (vulnerable members of the community) dovuti all’esposizione a contenuti osceni.
  • 2007-03-12 (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) Uno stop alla pornografia in TV da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
    Il presidente Corrado Calabrò ha firmato il 22 febbraio 2007 l’atto di indirizzo sul rispetto dei diritti fondamentali della persona e sul divieto di trasmissioni che presentano scene pornografiche. Partendo da riferimenti legislativi, primo tra tutti la Costituzione, definisce con chiarezza i limiti della decenza e vieta la trasmissione televisiva di scene pornografiche.
  • 2007-03-07 (ZENIT.org) La sessualizzazione della donna: un rapporto illustra i danni
    Le ragazze adolescenti sono sempre più esposte ai rischi di una malsana sessualizzazione, secondo un rapporto pubblicato il 19 febbraio dalla American Psychological Association. Lo studio dal titolo “Report of the APA Task Force on the Sexualization of Girls” riporta gli esiti di una ricerca sui contenuti e gli effetti di diversi strumenti di comunicazione: televisione, video musicali, testi delle canzoni, riviste, film, video giochi e Internet. “Disponiamo di abbondanti elementi per poter affermare che la sessualizzazione produce effetti negativi in una serie di ambiti, tra cui quelli della funzione cognitiva, della salute mentale e di un sano sviluppo sessuale”, ha affermato la dottoressa Dr. Eileen Zurbriggen, responsabile dell’equipe e professore associato di psicologia presso l’Università della California, Santa Cruz, in un comunicato stampa che accompagna il rapporto.
  • 2007-01-29 (RaiNews24) Pedofilia on line. Polizia postale e Telecom Italia alleate nella lotta alla diffusione di materiale pornografico via Internet
    Telecom Italia fornisce alla Polizia postale strumenti di avanguardia per il rispetto della legge 38/2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”.
  • 2007-01-05 (Commissione Europea) Safer Internet Day
    La Commissione Europea, attraverso il programma Safer Internet, organizza per il 6 febbraio 2007 il Safer Internet Day, giornata europea finalizzata a promuovere un uso piu’ sicuro della rete da parte dei giovani. In occasione di tale evento, la rete europea INSAFE, che coordina le attivita’ svolte in questo campo dai paesi dell’Unione Europea, ha promosso una gara rivolta ai ragazzi di eta’ inferiore a 18 anni, che partecipano insieme ai loro insegnanti e ad una scuola di un’altra nazione.
  • 2007-01-05 (Ministero della Pubblica Istruzione) Smonta il bullo: parte la campagna nazionale del Ministero della Pubblica Istruzione contro la violenza. Gli interventi in ambito Internet.
    Il prof. Michele Crudele partecipa alla Commissione Bullismo Scuola che ha contribuito alla redazione della Direttiva. Il Ministero promuoverà una serie di azioni tese ad educare gli studenti sul corretto utilizzo della rete Internet e delle nuove tecnologie, con particolare attenzione all’acquisizione di un utilizzo critico e competente degli strumenti di comunicazione e di intrattenimento e all’esigenza di far acquisire agli studenti il significato e il rispetto del diritto alla privacy propria e altrui. Si promuoverà inoltre una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare i genitori alla scelta dei videogiochi ponendo attenzione alla classificazione PEGI, il codice di autoregolamentazione adottato su scala europea dalle ditte produttrici di videogame. In collaborazione con il Ministero delle Comunicazioni e il comitato “TV e minori” si promuoveranno infine delle iniziative informative sul codice “Internet e minori” e un tavolo con le emittenti televisive e le principali case di produzione cinematografiche e televisive per contenere il fenomeno della violenza in TV e offrire occasioni di riflessione e discussione.
  • 2007-01-02 (Ministero delle Comunicazioni) Decreto del Ministro delle Comunicazioni per oscurare siti pedopornografici
    Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha firmato un Decreto per contrastare il fenomeno della pedopornografia in rete. Il decreto, realizzato di concerto col Ministero per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, entrerà in vigore tra 60 giorni. In questo arco di tempo i fornitori di connettività – c.d. Internet Provider – dovranno dotarsi di sistemi in grado di oscurare entro 6 ore dalla comunicazione ricevuta, i siti che diffondano, distribuiscano o facciano commercio di immagini pedopornografiche.
  • 2006-11-29 (Parlamento europeo) Internet e bambini, passione e pericolo corrono sulla rete: il Parlamento europeo in azione per la difesa dei minori
    In occasione di una conferenza sul tema organizzata lo scorso 21 novembre in Parlamento europeo, è emerso come sia possibile proteggere i minori senza mettere in pericolo la libertà d’espressione. Da notare che il 28 novembre, la commissione parlamentare cultura ha approvato a larga maggioranza una relazione della deputata francese Marielle de Sarnez (gruppo liberale) sulla protezione dei minori in Internet. “I bambini passano più tempo navigando su un computer che davanti alla tv”, aveva commentato allarmata la deputata, e per questo considera “prioritario che l’Unione europea adotti presto soluzioni concrete al riguardo”. Nel testo, fra gli altri aspetti, emerge che la miglior forma di protezione dei minori da contenuti dannosi risultino essere i sistemi di filtro e blocco automatico delle pagine sospette. La relazione insiste anche sull’importanza di informare i bambini dei pericoli della rete. “Prevenzione e un maggiore controllo da parte dei genitori rappresentano la migliore protezione”, assicura il testo, che sarà votato dall’Aula in occasione della sessione plenaria di dicembre a Strasburgo.
  • 2006-11-27 (RAI net news): Il Ministro della Pubblica Istruzione propone di responsabilizzare i gestori dei contenuti su Internet
    I gestori della Rete devono avere maggiori responsabilità nel controllare quanto viene pubblicato su siti e portali ai quali i giovani possono accedere liberamente. “È assurdo e ipocrita – ha spiegato il ministro Giuseppe Fioroni in occasione dell’inaugurazione dell’anno formativo della Scuola ELIS – avere una censura sui film vietati ai 14 e ai 18 anni quando poi in rete c’è di tutto e di più”. L’obiettivo è quello di tutelare l’accesso ai minori a tutto ciò che possa provocare danni alla loro formazione e al loro sviluppo.
  • 2006-11-17 (ANSA): Da Authority norme sui videofonini per la tutela dei minori
    L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deliberato l’adozione di misure di tutela dei minori nel campo dei cellulari. Gli operatori che offrono servizi audiovisivi e multimediali su cellulare, il cui contenuto sia riservato ad un pubblico adulto, devono “adottare un sistema di protezione che consenta di inibire stabilmente l’accesso del minore a tali contenuti”. La funzione potrà essere attivabile dal maggiorenne che stipula il contratto, tramite un apposito PIN.
  • 2006-10-20 (Adnkronos): Minori: allarme Moige, troppi bimbi soli in rete e il 43% lo fa tutti i giorni
    «I sistemi di filtro dei contenuti sono migliorati, ma non sono mai efficaci al 100% – ha detto Michele Crudele, esperto di sistemi di protezione della navigazione – La soluzione più sicura per i bimbi è selezionare le fonti di conoscenza adeguate all’età. Quindi conviene dare l’accesso solamente ai siti scelti dai genitori o dai docenti. All’inizio saranno pochi, poi cresceranno, ma sempre di qualità controllata. È il concetto di ‘biblioteca di casa’ che gli inglesi chiamano ‘walled garden’». «Web per amico, che abbiamo ideato con Moige e abbiamo condiviso con prestigiosi partner istituzionali ed industriali, è un importante esempio di collaborazione pubblico-privato nel sociale – ha detto Carlo Rossanigo, direttore Relazioni Esterne e Corporate Marketing Microsoft – Web per Amico si inserisce tra i programmi chiave racchiusi nella nostra iniziativa SicuramenteWeb per una navigazione dei minori sul web sempre più protetta dalle insidie nascoste nella Rete».
  • 2006-09-30 (Michele Crudele): Microsoft lancia un sistema di parental control on-line gratuito
    Family Safety (Beta) di Windows Live OneCare ti consente di proteggere i tuoi bambini: questa la dichiarazione di Microsoft Italia che ha lanciato nei giorni scorsi la versione on-line del sistema di parental control già incorporato in Windows Vista (sistema operativo che sarà in vendita dal 2007). Non ha tutte le caratteristiche di quest’ultimo, ma è abbastanza efficace. Richiede che tutti i componenti della famiglia abbiano un’identità Passport su http://login.live.com
    Abbiamo valutato le caratteristiche di entrambi i sistemi nella sezione Confronto tra software e servizi.
  • 2006-09-25 (Reuters Italia): MySpace.com lancia la guida per genitori e scuole
    Il sito numero uno di “social networking”, Myspace.com, lancia una campagna educativa rivolta a genitori, scuole e ragazzi sulla sicurezza in Internet, nell’ambito di un progetto per la protezione dei suoi utenti più giovani. “Mentre la tecnologia gioca un ruolo critico nell’affrontare le sfide della sicurezza in Internet, ogni misura deve essere parte di una soluzione comprensiva e l’educazione è una componente essenziale”, ha detto in un’intervista Hemanshu Nigam, responsabile della sicurezza di MySpace. Il sito, proprietà della News Corp. di Rupert Murdoch, frequentato sia da adolescenti che da giovani adulti, consente agli utenti di pubblicare informazioni su di sé e condividere la loro passione per la musica ed è diventato un successo online, raddoppiando il numero degli utilizzatori in un anno. Il suo successo – con oltre 100 milioni di profili creati dagli utenti, che contano tra di loro amministratori delegati e società tra le 500 più importanti del mondo, tra cui General Motors – ha fatto però del sito anche un bersaglio per “predatori sessuali” negli Usa. Nei giorni scorsi, un 40enne dello Utah è stato incriminato per il tentativo di rimorchiare una 13enne per fare sesso durante un appuntamento a New York. Il padre della ragazzina, che aveva installato sul pc un programma per monitorare l’attività online della figlia, è intervenuto prima che scattasse l’appuntamento, secondo quanto ha scritto un quotidiano di Chicago. “MySpace ha introdotto una tecnologia e ha creato un nuovo mondo”, ha detto in un’intervista Atoosa Rubenstein, editore capo della rivista per giovani Seventeen. “Ma non è la loro unica responsabilità, controllarlo”.”Mia madre era colei che mi diceva di camminare nelle strade buie da sola, non la persona che ha creato le strade buie”.
  • 2006-09-04 (Corriere della Sera): I siti pornografici ingannano anche chi protegge i minori In Inghilterra il Ceop (Child Exploitation and Online Protection Centre) ha diffuso uno spot radiofonico per pubblicizzare il sito http://thinkuknow.co.uk che contiene informazioni utili per la protezione dei minori su Internet. Qualcuno ha approfittato dell’occasione per registrare un sito che si pronuncia nello stesso modo ma si scrive in modo leggermente diverso: da questo sito si accedeva a materiale pornografico. La tecnica di sfruttamento delle somiglianze è ancora presente soprattutto per i nomi più famosi.
  • 2006-08-11 (Punto Informatico): Tutela dei minori al telefonino Viviane Reding, Commissaria UE per la società dell’informazione e dei media, vara una nuova iniziativa dedicata agli utenti di minore età: una consultazione finalizzata ad aprire un dibattito a livello europeo per favorire un sistema di autoregolamentazione del settore. “La responsabilità della tutela dei minori nel campo della telefonia mobile spetta a tutti gli attori del settore: imprese, associazioni per la tutela dell’infanzia e organismi pubblici” afferma la Commissaria. Il dibattito partirà da una valutazione dei potenziali rischi corsi dai minori nell’utilizzo dei telefoni cellulari.
  • 2006-08-11 (ZEUS news): I genitori devono studiare Internet Un’indagine commissionata dall’istituto britannico di beneficenza infantile NCH, ha esaminato oltre mille bambini tra gli 11 e i 16 anni, e altrettanti genitori. Il risultato: i genitori, se vogliono fornire adeguata assistenza ai figli in Rete, devono mettersi a studiare. Qualche esempio: solo un terzo del campione dei genitori conosce l’instant-messaging, mentre, tra i loro figli, quattro su cinque lo usano regolarmente. Il 13 % degli undicenni dice che i genitori non controllano la loro attività internet. Due terzi dei genitori non ha idea di cosa sia un blog, ma un terzo dei bambini accede a uno o più blog almeno due volte la settimana. La spigliatezza dei bambini rasenta talvolta la spocchia: il 46 % sostiene di essere in grado di disattivare “parental control” e altre diavolerie di sicurezza, eventualmente imposti dai genitori.
  • 2006-08-11 (Save the Children): Terzo rapporto di Save the Children sulla pedo-pornografia online. Save the Children ha pubblicato il terzo rapporto di Stop-It sulla pedo-pornografia online, nel quale si afferma, tra l’altro che “l’esposizione a materiale pornografico ha effetti la cui negatività aumenta in relazione alla natura delle immagini, al livello di perversione sotteso, alla frequenza e all’intensità dell’esposizione stessa e ovviamente alla fragilità psichica del ragazzo […] Spesso, parlando di abusi sessuali sui minori, le immagini pedopornografiche vengono mostrate e utilizzate dagli abusanti nel processo di adescamento per abbassare le resistenze delle vittime grazie proprio ad un effetto normalizzante dell’esposizione, nel senso che il minore cui vengono presentati stimoli pedo-pornografici è indotto a pensare che sia comune e quindi socialmente accettabile che i bambini abbiano una loro sessualità e che questa possa essere sperimentata realmente ed in modo soddisfacente con altri bambini o con adulti”.
  • 2006-08-11 (ANSA): Google dovrà far esaminare i dati sulle ricerche fatte dagli utenti Il Dipartimento della Giustizia Usa ha respinto il rifiuto, invocato da Google, per questioni di privacy, di fare esaminare i ‘contatti’. Secondo il Dipartimento di Giustizia – che lo ha comunicato al tribunale che deciderà sul caso – non c’è violazione di privacy. L’Amministrazione Usa sostiene che le informazioni che Google ha finora rifiutato di fornire potrebbero convincere la Corte Suprema a una legge che possa proteggere i bambini dalla pedofilia o dalla violenza, dilaganti online.
  • 2006-08-11 (ANSA): Accordo Telefono Azzurro e Microsoft Un’alleanza contro la pedopornografia online tra Telefono Azzurro e Microsoft per rendere la navigazione dei minori più sicura. Con l’accordo, Microsoft Italia ha messo a disposizione le tecnologie e le competenze necessarie per avviare il nuovo call center Telefono Azzurro di Palermo, attivo all’interno del progetto Servizio Emergenza Infanzia 114. Permetterà di rispondere a migliaia di telefonate e di decentrarle nelle sedi regionali per una maggiore efficienza di risposta.
  • 2006-08-11 (Gazzetta ufficiale): Pubblicata la legge contro la pedopornografia Pubblicata la legge n. 38/2006 del 6 febbraio “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet” che, tra l’altro, inasprisce le pene per chi detiene immagini pedopornografiche e istituisce il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet. Il punto più significativo è l’articolo in cui si afferma: I fornitori di connettività alla rete INTERNET, al fine di impedire l’accesso ai siti segnalati dal Centro, sono obbligati ad utilizzare gli strumenti di filtraggio e le relative soluzioni tecnologiche conformi ai requisiti individuati con decreto del Ministro delle comunicazioni, di concerto con il Ministro per l’innovazione e le tecnologie e sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei fornitori di connettività della rete INTERNET. Con il medesimo decreto viene altresì indicato il termine entro il quale i fornitori di connettività alla rete INTERNET devono dotarsi degli strumenti di filtraggio.
  • 2006-01-21 (ANSA): Il ministero di giustizia USA ha chiesto ad un tribunale di obbligare Google a fornire i risultati di tutte le ricerche effettuate in una data settimana da tutti i suoi utenti (milioni di consultazioni) e un campione casuale di un milione di indirizzi Internet emersi da tali ricerche. L’amministrazione Bush afferma di avere bisogno di tali dati per dimostrare che i filtri anti-porno non funzionano e non sono sufficienti a impedire ai minorenni l’accesso alle pagine a luci rosse di Internet. Ma Google ha respinto la richiesta per il timore che i dati possano essere usati dalle autorità per identificare le persone che hanno fatto le ricerche usando il loro popolare programma. “Se Google cedesse a questa richiesta segnalerebbe di essere disposta a dare informazioni su coloro che usano il suo motore di ricerca. Questo per noi è inaccettabile”, hanno spiegato i legali della compagnia in una lettera inviata al ministero di giustizia. Ma il ministro Alberto Gonzales ha ribadito oggi a Washington che le informazioni richieste sono necessarie “per aiutarci a proteggere i bambini dalle immagini pornografiche”. Il ministro ha sottolineato che i dati richiesti sono generici e non porterebbero ad una identificazione degli utenti. Ma diversi esperti hanno sottolineato che, per il modo in cui é costruito il motore di ricerca Google, i dati richiesti possono condurre facilmente alla identificazione di chi ha navigato tra i siti “per soli adulti”.